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Apocalypse Now – Final Cut [UHD]

Opera monumentale non solo per l’aspetto artistico e produttivo, dopo Theatrical e Redux arriva in UHD Apocalypse Now Final Cut. Da Eagle Pictures

In Apocalypse Now Final Cut il capitano Benjamin Willard (Martin Sheen) è un marine più volte coinvolto in operazioni dei servizi segreti in Vietnam. È il 1969 e l’ufficiale si trova in quel di Saigon per un breve periodo di riposo, nascosto tra le mura di un albergo, corpo e mente consumati dalla giungla e dal nemico, in attesa del prossimo incarico. La nuova missione è pura follia: uccidere per ordine dell’alto comando il pluridecorato colonnello dell’esercito americano Walter Kurtz (Marlon Brando).

Considerato a tutti gli effetti un folle ha abbandonato il comando, arroccandosi al confine tra Vietnam e Cambogia creando un esercito composto da disertori e montanari del posto. A bordo di una piccola imbarcazione militare Willard si mette in viaggio: lo accompagnano quattro ignari ed eterogenei marinai su per il fiume Nung, oltre il confine cambogiano.

Un viaggio colmo di morte e orrori, con poco tempo da parte di Willard per assimilare qualsiasi informazione su Kurtz e capire come poterlo avvicinare senza destare sospetti. Ma più il natante s’inerpica nella giungla e maggiore lo sconcerto e l’incapacità di comprendere sino in fondo pensiero e azioni di una figura oltre modo carismatica, con l’evidente potere di sedurre legioni d’individui disposti a sacrificargli la vita stessa.


In principio era il soldato psichedelico…

L’idea embrionale per The Psychedelic Soldier, poi ribattezzato Apocalypse Now, fu del grande regista John Milius (Un mercoledì da leoni, Dillinger). Uno script passato nelle mani di Coppola ampliato inglobando il romanzo “Cuore di tenebra” di Joseph Conrad, per una personalissima (non così surreale) lettura della guerra in Vietnam. Partendo da un conflitto terminato solo pochi anni prima Coppola portò in scena le raccapriccianti conseguenze dell’influenza degli Stati Uniti verso altre nazioni. Profonde contaminazioni in ambito militare, economico e socio-culturale a ritmo di surf, droga e rock & roll.

apocalypse now final cut

Ma il percorso della barca su per il fiume è la trascrizione in chiave settima arte del viaggio dell’uomo verso il lato più oscuro e orrendo di se stesso, al cuore della tenebra che alberga in ciascuno. Il regista firmò così una delle più ampie riflessioni sui devasti della moderna cultura occidentale, tralasciando altre ragioni più immediate come il profitto dell’industria bellica e la guerra al comunismo.

Tra le migliori pellicole belliche mai realizzate nella storia del cinema, come in passato anche Apocalypse Now Final Cut è entrato per vari aspetti artistici nella cultura pop, a partire dalle musiche col brano “The End” dei Doors e la Cavalcata delle Valchirie di Wagner. Non sono da meno i discorsi di Kurtz, immerso in abbacinanti chiaro-scuri, la figura del colonnello Killgore (nomen omen) e l’iconico ‘dialogo sul napalm’ regalato da un Robert Duvall in stato di grazia. Dal canto suo il regista visse difficoltà di ogni sorta a partire dallo script, che nonostante il lavoro di Milius risultava ancora incompleto a produzione iniziata. Spesso le pagine per il girato del giorno dopo venivano ricreate dallo stesso Coppola poche ore prima, tornando ripetutamente sui propri passi.

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Inizialmente la parte di Willard fu affidata ad Harvey Keitel (di lui rimarrà solo il nome sul bozzetto di un poster a inizio produzione) ma dopo poche settimane di riprese il ruolo passò a Martin Sheen; la regia invece spettava a George Lucas (la cui idea era un film-verità 16 mm bianco e nero) che però iniziò a occuparsi del primo Star Wars.

Follia produttiva totale

I set nelle Filippine furono funestati da continui problemi a rischio tragedia, tra i più clamorosi: gli elicotteri militari profumatamente pagati da Coppola che il dittatore Marcos si riprendeva senza preavviso per combattere i rivoluzionari nella giungla, avverse condizioni meteo che distrussero parte dei set, spese mal calcolate (tra cui i costosissimi fumogeni colorati). Per gli attori: i rifiuti secchi di accettare il ruolo di Willard da parte di Al Pacino, Clint Eastwood, Steve McQueen, Robert Redford, Jack Nicholson, James Caan, Nick Nolte. Brando, pagato un milione di dollari a settimana, si presentò in forte sovrappeso quando doveva impersonare un marine con tutt’altro fisico, l’attacco di cuore di Martin Sheen che rischiò di azzerare tutto il girato facendo dichiarare bancarotta a un Coppola sempre più depresso, l’attore Dennis Hopper incapace di ricordare cosa fare e dire sul set per abuso di alcol e droghe.

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Le oltre dieci ore di riprese vennero presentate con un primo grezzo montaggio a Cannes nel 1979, dove il regista fu praticamente costretto a dimostrare che il film esisteva davvero, vincendo la Palma d’Oro. Duecentotrenta giorni di riprese nelle Filippine, un anno e mezzo di produzione (poco meno di due mesi solo per girare l’assalto al villaggio Vietcong da parte della “Cavalleria dell’aria”), circa due anni di montaggio. A tal proposito l’assemblaggio scene definitivo per la Theatrical dell’epoca ferma le lancette a 153′ minuti.

Nel 2001 Coppola riprese in mano il (troppo) materiale scartato proponendo la più lunga versione del film da 202′ minuti, intitolandola Apocalypse Now Redux. Più recentemente nel 2019 la versione definitiva del film Apocalypse Now Final Cut, con riduzione a 183′ minuti.

Chissà che un giorno il maestro Coppola non coglierà l’occasione, come già accaduto per altre pietre miliari del cinema come Blade Runner, di consegnare alla storia anche la nota workprint version col primo grezzo montaggio di 330′ minuti. A quando restauro e scan 4K di altri suoi magnifici lavori come Un sogno lungo un giorno?

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Appunto sul box UHD italiano: rispetto alle edizioni estere è presente in UHD solo la Final Cut per difficoltà nel reperire i relativi master 4K, come ci ha confermato Eagle Pictures.

Video Apocalypse Now Final Cut

Apocalypse Now Final Cut dura 183′ minuti ed è l’unico del cofanetto Eagle Pictures a risoluzione UHD, aspect ratio 2.39:1 (3840 x 2160/23.97p), codifica HEVC su BD-100. Partendo da un recente Digital Intermediate 4K derivante da nuovo scan del negativo si è giunti a un risultato tecnico superlativo e il più possibile vicino al monumentale lavoro di Coppola e Storaro.

La visione riserva momenti con incredibile profondità di campo, mentre risalta senza meno tutta l’organicità del negativo 100 ASA impiegato nelle riprese. Un livello di dettaglio anche in secondo piano impossibile prima d’ora, restituendo ulteriore forma e concretezza a paesaggi ed elementi scenografici. Lo stesso dicasi per i colori, dove il massimo del risultato visivo lo si ottiene solo su televisori 10 bit sfruttando l’offerta Dolby Vision, a patto che l’intera catena digitale sia compatibile.

apocalypse now final cut

Caso contrario la precisione cromatica e la diversa compressione dinamica non godono della medesima flessibilità attraverso l’HDR-10. I neri alternano transizioni di grandissima profondità ad altri in cui risultano più alti, lasciando la sensazione di avere di fronte il girato originale privo di limiti di compressione. La grana è  evidente e coerente col film stock, con situazioni in cui la solidità viene meno per la scelta dello stesso Coppola di sfruttare a più riprese la sovrapposizione anche tripla delle immagini. Palese dimostrazione in tal senso tutta l’introduzione al racconto sino a giungere all’interno della camera d’albergo di Willard.

Audio Apocalypse Now Final Cut

DTS-HD Master Audio 5.1 canali (16 bit) italiano di pregevole resa. Non è tanto la presenza di elementi discreti a fare la differenza qui ma l’insieme della colonna sonora, in particolar modo la parte più squisitamente musicale che rende ancor più entusiasmante la visione. Chi ha amato fuori scala questo capolavoro quando uscì nelle sale a fine anni ’70 non può non ricordare battute e voci dell’originale cartello doppiatori, sostituito in questa Final Cut in cui viene riproposto il successivo doppiaggio, quando andò in produzione per la Redux.

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Questione di gusti, certo, ma proprio come accaduto con la versione del 2001 non si tratta solo di voci diverse ma anche della rivisitazione (benché minima) di alcune battute, a partire da quella di Willard quando all’inizio osserva lo scorcio di Saigon attraverso la tapparella. Nel complesso i dialoghi sono tecnicamente all’altezza delle aspettative, il subwoofer profondo quanto basta con alcuni interessanti ingaggi come per esempio l’eco dell’attacco dei B-52.

Il Dolby ATMOS inglese guadagna notevolmente in termini di spazialità e aggressività complessiva, toccando sorprendenti vertici reference considerando i quarant’anni sulle spalle della produzione. Dialoghi ben sfumati e carismatici, pressione sonora, risalto elementi musicali per un ascolto drammaticamente coinvolgente.

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Come ha avuto modo di dirci direttamente Eagle Pictures la scelta dei 16 bit è legata a questione di spazio per la presenza del Dolby Vision. Dalle prove effettuate non risultavano particolari differenze rispetto ai 24 bit.

EXTRA

Nessuno sul disco UHD così come sui BD-50 per Apocalypse Now Theatrical e Redux. Sul BD-50 con la Final Cut in FHD trovano posto: incontro pubblico al Tribeca Film Festival del 2019 in cui Coppola è intervistato da Steven Soderbergh ricordando la produzione del film (48′). Presentazione della Final Cut con immagini presso gli Studi Dolby, appunti del colorist che ha lavorato alla nuova versione Dolby Vision e dell’ingegnere che ha contribuito alla parte audio Dolby ATMOS (3′). Ulteriore riflessione sulla creazione della colonna sonora e la collaborazione con Meyer Sound e il cosiddetto “Sensual Sound” (4′).

Da non perdere il viaggio nel tempo di un paio di minuti attraverso le diverse edizioni Home Video a partire da VHS e Betamax (da notare il formato ‘errato’ 2.00:1 entrato in scena con l’edizione widescreen Laserdisc/VHS sino al DVD del ’98 per poi passare al corretto aspect ratio finale).

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E ancora: introduzione al film del regista (4′), circa 21′ minuti di materiale in Super 8, senza audio, con elementi inediti dietro le quinte. Inoltre trailer Pearl Harbor di Emmerich. Sottotitoli in italiano ovunque. Inclusa cartolina da collezione a tiratura limitata 2000 copie.

Rispetto all’estero mancano svariati materiali già prodotti per passate edizioni Home Video tra cui il commento del regista sulla versione Redux. Grande assente il documentario Hearts of darkness – A Filmaker’s Apocalypse di Eleanor Coppola.

TESTATO CON: Tv OLED Panasonic TX-55GZ2000, UHD player OPPO UDP-203 e Samsung UBD-K8500/ Sistema audio: Yamaha CX-A5100, sistema altoparlanti Yamaha Soavo-1, Soavo-2, Yamaha 8″ 3 vie x 4 a soffitto, centrale Jamo Center 200, 2 x subwoofer attivo Jamo E4. Configurazione ATMOS 7.2.4

UHD/Box Apocalypse Now – Final Cut disponibile su DVDStore.it

Apocalypse Now – Final Cut [UHD]
9 Recensione
Pro
Capolavoro assoluto di Coppola
Digital Intermediate 4K
DTS-HD Master Audio 5.1 italiano
Dolby ATMOS inglese
Gli extra sono favolosi
Contro
UHD solo per la Final Cut
Numerosi extra esteri assenti
Manca il documentario di E. Coppola
Riepilogo
Prodotto e distribuito da: Eagle Pictures
Durata: Final Cut 183'
Anno di produzione: 2019
Genere: Bellico
Regia: Francis Ford Coppola
Interpreti: Marlon Brando, Robert Duvall, Martin Sheen, Frederic Forrest, Albert Hall, Sam Bottoms, Laurence Fishburne, Dennis Hopper, G.D. Spradlin, Harrison Ford, Scott Glenn
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Supporto: BD 100 + BD 50 x 3
Aspect Ratio: 2.39:1
Codifica Video: 2160p HEVC
Audio: Italiano DTS-HD Master Audio 5.1; Inglese Dolby ATMOS
Sottotitoli: italiano
Qualità artistica
Video
Audio italiano
Audio originale
Extra
Il giudizio di AF

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