Alla Ricerca di Dory: torna la pesciolina più smemorata dell’oceano in un’edizione Blu-ray da capogiro. Alla Ricerca di Nemo era già un gioia per gli occhi, ma con Finding Dory la Disney-Pixar si è superata.
Come approcciarsi ad un sequel di un capolavoro dell’animazione? Come si può partorire un film che accontenti sia il pubblico che ha amato Alla Ricerca di Nemo sia i fan desiderosi di un nuovo sviluppo narrativo? Negli uffici della Pixar questa truce matassa è stata accollata al regista Andrew Stanton (Wall-E), a sua volta supervisionato dal patron di Toy Story John Lasseter.
Se la regola del “more of the same” fosse sempre vera, la settima arte sarebbe popolata perlopiù da tanti seguiti dalla dubbia identità. Copie carbone dal facile incasso saldamente posizionate sulle giganti spalle del proprio predecessore. Nel caso de Alla Ricerca di Dory è vero solo per metà. Come fu Finding Nemo, Finding Dory (questo il titolo originale) è una road story, o meglio una sea road story, all’insegna dell’avventura: nuovi scenari, nuove avversità e nuovi personaggi.
Come per il primo film l’escamotage del viaggio era il rapimento del piccolo Nemo, per il sequel tutto ruota attorno alle origini di Dory. La condizione essenziale per la traversata transatlantica sarà quindi il suo desiderio di ritrovare i famigliari, perduti chissà dove.
Ed è qui che emerge come un iceberg la personalità dell’ultimo Pixar: quel che divertiva nel primo capitolo ora è motivo di tristezza. La perdita di memoria a breve termine di Dory era un autentico giro sulle montagne russe dell’ironia… Si pensi all’incontro con gli squali, al lapsus Remolo-Nemo, alle peripezie per raggiungere Sidney. Quel che divertiva ora non diverte più. E’ anzi motivo di tristezza. Un cambio di prospettiva inusuale, tanto da sospettare che la sceneggiatura un tempo fosse più burlesca.
Indubbiamente gli artisti Pixar hanno optato per “non vincere facile” affidandosi alla comprensione dello spettatore e all’umanità dei personaggi. Non è facile costruire del pathos, smuovere i sentimenti con un personaggio da cui l’audience si aspetta solo battutine. E’ coraggioso raccontare le vicissitudini di una famiglia alle prese con una figlia smemorata, che non sopravvivrebbe da sola nel grande blu. Anche il gruppo familiare instauratosi al termine del primo film (Marlin-Nemo-Dory) appare sempre meno come una combriccola di amici: Marlin è padre di Nemo e al contempo badante di Dory, la solita energizzante sbadata pesciolina dalla memoria evanescente.
D’ora in avanti le dimenticanze dei nomi e le strambe associazioni di Dory non rallegreranno come prima; le similitudini con Toy Story 2 sono molteplici ma forse la più calzante è quella che vede Woody scoprire di provenire da una linea di giocattoli un tempo di successo. L’unicità spezzata da un punto di vista universale. Quella straniante sensazione di aver sfiorato solo la superficie dell’iceberg ritorna con la stessa intensità in Finding Dory. Come detto poc’anzi, è un’audace scelta registica, di certo non per tutti i palati.
VIDEO
Testiamo Alla Ricerca di Dory nel combo pack Blu-ray + Blu-ray 3D. In entrambi i formati le immagini sono trasposte nell’aspect ratio 1.78:1, che si traduce in una fotografia full screen sugli schermi 16:9. La codifica è trasparente: nel formato classico il bitrate si assesta intorno al valore di 24 Mbps. In tre dimensioni si toccano invece i 28 Mbps.
La visione è di prima qualità. I colori degli abissi sono sgargianti nell’incipit e sempre più cupi e tenebrosi man mano che Dory & Friends si avventurano in mare aperto. Già in Alla Ricerca di Nemo erano sbalorditive le texture della fauna acquatica: si pensi al vibrante arancione di Marlin, al martoriato e pungente muso di Bruto, lo squalo bianco; in Alla Ricerca di Dory le sagome e le finezze sono restituite ancor più nitidamente. Le lentiggini di Dory, che ne primo capitolo erano poco più che macchie e talvolta anche sbiadite, qui appaiono definite in ogni condizione di luce. Pur non trattandosi di un trasferimento in HDR, la gamma dinamica non ne soffre: le tinte sono vive e precise. Le gradazioni nero grigiastre sono prive di rumore da imputare alla codifica.
Nella sequenza in cui il gruppo incontra il gigantesco cefalopode dagli occhi blu sui fondali, le sagome si distinguono nettamente e nei neri non si perde alcun dettaglio. I riflessi di luce sullo squamoso corpo di Hank sono un tributo alla composizione in CGI: il nuovo polipo eptapode dei laboratori Pixar segna un notevole passo avanti nel campo del digitale. Pur con le dovute differenze, il paragone tra Hank e il già meraviglioso Davy Jones della saga dei Pirati dei Caraibi è a favore del primo personaggio. I tentacoli sono animati con naturalezza, le ventose sembrano schiumose e spugnanti.
Dispiace che la visione in 3D risenta di una dinamica cromatica meno performante. Specialmente nel secondo atto il quadro duole per una luminosità più attenuata e alcune sfumature vanno perse tra le onde. Soprattutto chi si affida alla visione stereoscopica tramite occhiali 3D attivi visionerà delle animazioni meno appariscenti.
Poco meglio per la profondità degli effetti. Alla Ricerca di Dory in 3D non è lontanamente paragonabile alla conversione tridimensionale subita da Alla Ricerca di Nemo. Quest’ultimo era sottoposto ad una distinzione dei livelli tramite vari escamotage come la distinzione delle bolle vicine rispetto a quelle lontane. Dory in 3D è invece più piatto. I solchi che separano le barriere coralline non appaiono come tali. Salvo alcuni segmenti, come quando Nemo e Marlin parlano con i leoni marini a metà tra acqua e aria, l’aggiunta della terza dimensione è piuttosto superficiale.
AUDIO
Su entrambi i supporti l’italiano è vestito in DTS 5.1 con un bitrate di 1510 kbps. La lingua originale inglese è codificata in DTS-HD Master Audio 7.1 a 4,5 Mbps di bitrate con profondità di 24 bit; tuttavia è proposta anche sottodimensionata a 2 Mbps nel codec DTS-HD High Resolution Audio 5.1 sempre a 24 bit. La duplice opzione è comunque fruibile per chi non disponesse di ricevitori lossless in DTS lossy 5.1 a 1510 kbps.
Come già accadeva in Alla Ricerca di Nemo, il surround inglese arriva in Home Video su 8 canali abbandonando il Dolby True HD e sposando il codec gioiello del brand DTS. Sono passati quattordici anni e la lingua italiana, che era trasposta in due Dolby Digital sul disco Blu-ray (5.1 a 640 kbps in Dolby Digitale EX e in 5.1 a 512 kbps in Dolby Digital Plus), ancora non si può fregiare di una codifica competitiva.
L’idioma italiano ha guadagnato una bella fetta di flusso dati se si considera il passaggio dai 640 kbps per Dolby Digital al 1510 kbps del DTS Surround, ma il tutto ha il sapore di una torta amara velata di tanto zucchero. Nonostante la crescita tecnico-qualitativa degli impianti home cinema, nel 2017 Disney è ancora restia all’equipaggiare i supporti Home Video di una codifica audio pari a quella ascoltata al cinema. Il disagio dell’appassionato non può che accrescere considerando che in alcune sale italiane Alla Ricerca di Dory è stato trasmesso in Dolby Atmos, segno che un mix italiano dal surround a 360° è stato architettato e riprodotto.
E così, mentre i cinefili oltreoceano si lamentano per la mancata adozione di una traccia inglese in DTS X o in Dolby Atmos, sulla nostra penisola si fanno ancora i conti con il DTS 5.1, codec sposato anche da molti DVD.
La dinamica del mix nostrano risente della compressione. Lo si nota negli interventi del subwoofer e nella risolutezza dei tonfi sottomarini. Tuttavia la dimensionalità dell’ecosistema surround è mantenuta: i panning suonano convincenti come per la traccia inglese e i dialoghi risultano opportunamente rilevanti sulla colonna sonora.
A differenza de Alla Ricerca di Nemo, che sembrava voler accentrare lo spettatore in un turbinio di effetti (la sequenza delle meduse Ndr.), in Finding Dory invece l’acustica preferisce vestire minutamente ogni rumore. Il mix del primo lungometraggio risulta più divertente e caciarone, quello del secondo è più profondo. Avremmo gradito un intervento più massiccio delle basse frequenze e qualche soluzione musicale più originale e meno minimalista. Ad ogni modo Alla Ricerca di Dory propone un distinto comparto audio, pienamente fedele a quanto esperito in sala.
EXTRA
- Piper: cortometraggio Pixar (6:06)
- Commento audio del regista Andrew Stanton, co-regista Angus MacLane e il produttore Lindsey Collins
- Interviste al parco oceanografico (2:04)
- Il polpo che quasi sconfisse la pixar (9:05)
- Di cosa stavamo parlando? (4:31)
- Carpool informale (3:50)
- Animazione e recitazione (7:00)
- Nel fitto delle alghe (3:20)
- Caratteristiche delle creature (3:02)
La copia americana nel combo pack Blu-ray + DVD aggiunge all’offerta un bonus disc interamente dedicato ai contenuti speciali. Al suo interno troviamo più di due ore di inediti, tra cui un buon cinquanta minuti di animazioni non finalizzate catalogate come scene eliminate. La sensazione è che il meglio delle featurette siano localizzate proprio sul supporto assente nell’edizione italiana qui presa in esame. Infatti il disco aggiuntivo è un’esclusiva della sola steelbook. Trattasi di una nuova politica Disney da cui fortunatamente si era salvato Zootropolis (di per sé già molto avaro di contenuti speciali).
Il suddetto film Pixar dedicato alla fauna metropolitana accomuna Alla Ricerca di Dory per la superficialità degli extra: il tutto ha un sapore meramente promozionale. Veloce e digeribile ma privo di quella sostanza ricercata dall’appassionato. Gli sketch, le animazioni preliminari e le primo bozze di sceneggiatura che ci vengono mostrate sono sempre meno. Al punto che per avere una concreta idea delle difficoltà produttive è d’obbligo rivolgersi all’artbook fotografico The Art of Finding Dory.
Il commento audio di regista, co-regista e produttore è invece un must per come viene raccontata la deriva della sceneggiatura e l’inserimento dei nuovi personaggi.
TESTATO CON: TV Panasonic VT20, Sony BD player S6700
Blu-ray disponibile su dvd-store.it
Commento audio al film ricco di dettagli
Audio italiano più che dignitoso
Traccia italiana ancora in DTS 5.1 lossy
Manca il secondo disco di extra
Niente traccia inglese in Dolby Atmos o DTS X
Prodotto da: Disney Pixar
Distribuito da: Walt Disney Studios Home Entertainment
Durata: 97’
Anno di produzione: 2016
Genere: animazione
Regia: Andrew Stanton, Angus MacLane
Doppiatori: Ellen DeGeneres, Albert Brooks, Diane Keaton, Eugene Levy, Ty Burrell
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Supporto: 2 BD 50 (Blu-ray + Blu-ray 3D)
Aspect Ratio: 1.78:1 anamorfico 1080p
Codifica Video: 1080p MPEG-4 AVC | 1080p MPEG-4 MVC
Audio: inglese DTS-HD Master Audio 7.1, DTS High Resolution 5.1
italiano DTS 5.1 (1510 kbps), Tedesco Dolby Digital Plus 5.1
Sottotitoli: italiano, inglese, tedesco
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