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AFmusica: UZEB REUNION LIVE 2019

Gruppo nato in Canada nel 1976 e scioltosi nel 1992, in quell’arco di tempo ha rappresentato un’icona di stile dando un notevole contributo alla scena jazz-rock grazie a scelte tecniche particolari. Un vero power trio composto da musicisti tecnicamente iper dotati ed affiatati come non mai. Grazie a questo lavoro dal vivo, contesto che ne esalta ulteriormente le doti, possiamo nuovamente apprezzarne l’ancora attualissima proposta.

UZEB – REUNION LIVE 2019 – IL DISCO

È assai probabile che fatta eccezione per gli appassionati di vecchia data, molti giovani non conoscano gli UZEB, gruppo tra l’altro vincitore nel 1991 dell’ambito premio Oscar Peterson nel Montreal Jazz Festival.

D’altronde la natura della proposta ha avuto una certa flessione e tranne qualche band che non ha mai smesso di proporre composizioni fusion – questo il nome della caratteristica miscela di jazz-rock-funk-latin ed altro che funge da ingrediente principale del genere – col tempo si è affievolita la fiamma che a cavallo tra gli anni ’80 e la fine dei ’90 ardeva con impeto rendendo questo tipo di sound piuttosto frequentato.


Per coloro che c’erano, gruppi come l’Elektric Band di Chick Corea, gli Spyro Gyra, i Yellow Jackets, i Rippingtons e molti altri erano il riferimento, e sebbene connotati da proposte non necessariamente sovrapponibili – gli Yellow Jackets ed il buon Chick erano molto meno cantabili e più votati al jazz rispetto alle altre band citate – hanno lasciato un profondo solco nella storia del genere.

A dirla tutta, le proposte legate alla fusion non sono state sempre valide; non mancano esempi di gruppi che pur dotati tecnicamente non trasmettevano altro, ragione per cui a prescindere dallo sfoggio tecnico non molto restava nella mente dopo qualche ascolto.

Ma qui siamo su un altro pianeta, lo dimostra l’assoluta contemporaneità del sound, denso e robusto, connotato da complessi spunti tecnici gestiti con assoluta nonchalance dai nostri.

Michel Cusson (chitarra), Alain Caron (basso) e Paul Brochu (batteria) sono i nomi da ricordare riferendosi a questo trio, musicisti sopraffini in grado di regalare momenti spettacolari in relazione al virtuosismo strumentale.

Un’altra delle caratteristiche che da sempre ha posto il gruppo in un contesto a sé è stato l’utilizzo dell’elettronica, soprattutto del MIDI, ovvero la possibilità di gestire da remoto suoni svincolati dalla natura dello strumento suonato. È così che pattern sintetici riescono ad innestarsi in un contesto che prevede solo chitarra, basso e batteria.

Metto subito le mani avanti affermando che non amo particolarmente la commistione elettronica nelle composizioni, sia acustiche che elettriche – come questo è il caso – tranne che la sua gestione non sia misurata e sapientemente correlata al risultato finale.

Cosa che in questo caso è tale, ove la scelta dei suoni appare comunque rispettosa di una piacevolezza di base che evita quell’effetto plasticoso (passatemi il termine) che banalizza la sonorità complessiva.

In ogni caso parliamo di qualcosa di accessorio e non preponderante, la base del sound resta quella dei tre strumenti, a parte la batteria, ovviamente acustica e non elettronica, seppure anche Brochu faccia (blando) uso del sequencer.

In questo caso, a sorreggere l’impalcatura sonora connotando ed addolcendo la proposta, al trio si affianca un gruppo di cinque valenti fiatisti.

Tutte le composizioni attingono dal vasto repertorio della band, nessun inedito dell’ultim’ora buttato nel mezzo per attirare l’attenzione dei vecchi fan è stato inserito in scaletta, aspetto che conferma come la proposta – in concreto definibile vintage – sia ancora perfettamente godibile senza problemi.

UZEB – REUNION LIVE 2019 – QUALITÀ SONORA

Se esiste un’altra caratteristica che, a prescindere dal connotato artistico possa essere associata a questo gruppo, è la valenza tecnica posseduta dalle incisioni dei loro lavori.

Sempre caratterizzati da un’eccellente presa di suono, qualcosa che partecipa attivamente al risultato sonoro finale contribuendo ad esaltare i sofisticati percorsi sonori e le finezze tecniche messe in atto dal gruppo, mai un loro disco si è presentato meno che eccellente sotto questo punto di vista.

Ed ovviamente non fa eccezione UZEB – REUNION LIVE 2019, ci mancherebbe.

La chitarra di Michel Cusson è un vero e proprio caleidoscopio di colori, un incessante torrente di note ove melodia ed armonia riescono a coesistere malgrado la complessa ed articolata tecnica utilizzata. Gli effetti sono però dosati con cura, mai ridondanti e/o superflui, giustamente tesi ad esaltare l’opera di questo eccellente musicista.

Il basso di Alain Caron – anzi, i bassi, poiché ne utilizza svariati modelli incluso un contrabbasso acustico – è forse lo strumento che rende il sound generale così compatto e robusto. Un sostegno corposo, continuo, sempre pronto a sottolineare le volate del collega di corde nel modo più affiatato possibile.

L’ampio uso della versione fretless (ovvero senza tasti) gli consente un intervento che va oltre il mero sostegno ritmico, ed ovviamente questo denota la millimetrica precisione richiesta nel suonare questo tipo di strumento, dove la mancanza di un riferimento sulla tastiera impone una padronanza tecnica assoluta.

La batteria di Brochu è molto ben rappresentata, ben piena e ferma nelle risonanze delle pelli. Il rullante è caratterizzato da una consistente nettezza, nulla a che vedere con quei suoni taglienti talvolta presenti in certe registrazioni, piatti metallici ed alonati con estrema precisione, mai striduli o dal decadimento infinito (e fastidioso), davvero molto belli.

Alquanto apprezzabile l’apporto dei fiati, puntuale a fare da supporto all’interplay dei tre canadesi.

Registrazione di eccellente fattura quindi, suoni ricchi e dinamici, palcoscenico ampio e profondo, basse frequenze in opportuna evidenza, timbrica assolutamente veritiera.

UZEB – REUNION LIVE 2019 – VERSIONI DISPONIBILI

La presente opera, edita dalla CREAM RECORDS, è disponibile sia in CD che in ottimo vinile da 180 grammi, scegliete quella che preferite a seconda della sorgente che ritenete maggiormente di livello, siate certi che comunque non ve ne pentirete.

Buon ascolto!!!

 

 

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