Una nuova legge californiana richiederà ad alcuni store digitali che utilizzano i classici pulsanti “Acquistare” o “Comprare” di indicare chiaramente se la licenza del contenuto può essere revocata e se sono previste limitazioni di qualche genere
Uno dei tanti motivi per cui continuiamo ad apprezzare supporti fisici come vinili, CD, Blu-ray e Ultra HD Blu-ray rispetto ai contenuti digitali è che i primi, una volta acquistati, rimangono in nostro possesso fino a quando non decidiamo di venderli o si rovinano. Un contenuto digitale in vendita su una piattaforma online, sia esso un film, un videogioco o un album musicale, è certamente nostro nel momento in cui lo acquistiamo, ma potrebbe non esserlo più successivamente per questioni di diritti e licenze.
Nessun rivenditore può infatti portarci via un Blu-ray una volta che è sul nostro scaffale, ma i film, i giochi, i libri e la musica acquistati attraverso alcuni servizi o piattaforme online possono essere potenzialmente “revocati”. Per questo motivo la California ha approvato una nuova legge (AB 2426) che, a partire da gennaio 2025, richiederà ad alcuni store digitali che utilizzano i classici pulsanti “Acquistare” o “Comprare” di indicare chiaramente se la licenza del contenuto può essere revocata e se sono previste limitazioni di qualche genere.
La legge non vieta del tutto l’utilizzo di questi termini, ma impone ai fornitori di contenuti digitali di comunicare la questione delle licenze in modo molto più evidente. Così facendo, i dettagli non potranno più essere nascosti nei termini e nelle condizioni (malloppi di testo che nessuno legge), ma dovranno essere mostrati in bella vista e i fornitori che violano la legge rischiano multe per pubblicità ingannevole.
La legge è una risposta diretta alla scomparsa improvvisa (rara ma possibile) dei contenuti digitali “acquistati”. Ad esempio, a metà del 2022, PlayStation aveva rimosso da un giorno all’altro i film “acquistati” dai clienti di Studio Canal senza alcun compenso o la possibilità di scaricare copie offline.
Jacqui Irwin, membro dell’Assemblea della California, ha ringraziato il Governatore dello stato Gavin Newsom per aver firmato la legge AB 2426, “che garantisce che la pubblicità falsa e ingannevole dei venditori di supporti digitali che dicono erroneamente ai consumatori di essere proprietari dei loro acquisti diventi solo un ricordo del passato”.
Bisogna precisare che la nuova legge non si applica agli store online che offrono il download permanente offline di contenuti, perché in questo caso si scaricano semplicemente dei file che rimangono nel dispositivo dell’acquirente e di cui si può usufruire anche senza una connessione online. Al contrario, store digitali come quelli di PlayStation, Xbox e Ubisoft (o piattaforme come Rakuten) non offrono questa funzione e dal prossimo anno dovranno quindi sottostare alla nuova legislazione.
Va detto che per ora la legge riguarda solo la California e che il problema a monte (il rischio di licenze revocate e di non poter più usufruire di un contenuto digitale acquistato) non viene risolto, ma se non altro informare chiaramente gli utenti che stanno per spendere denaro per un contenuto al quale non potrebbero più accedere tra qualche mese o qualche anno è un primo passo. E qualcosa ci dice che anche l’Europa, da sempre molto attenta al rapporto tra digitale e consumatore, intraprenderà presto un cammino simile a quello della California.
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