Si è trattato di un falso allarme, il sistema AACS 2.0 non è stato compromesso. La copia de “I Puffi 2” apparsa sui siti di file sharing è il risultato di un’errata implementazione nelle protezioni durante l’authoring del disco.
Non più tardi di qualche giorno fa davamo notizia di una copia 1:1, apparsa sui siti di file sharing, del Blu-ray 4K “I Puffi 2”. Il legittimo sospetto che il sistema di protezione AACS 2.0 fosse stato quindi violato si è fatto subito strada on-line, portando gli addetti ai lavori e gli utenti ad elaborare tutta una serie di scenari diversi. Da chi evocava visioni apocalittiche, cantando già il de profundis al formato, a chi più verosimilmente vedeva nella cosa l’inevitabile epilogo di un sistema così massivamente diffuso.
Tuttavia, da quanto apprendiamo in rete, il sistema di protezione, fiore all’occhiello della Blu-ray association, non è ancora stato violato. La copia del disco “I Puffi 2” è, a tutti gli effetti, un’immagine speculare del relativo Blu-ray 4K, ciò che però la differenzia da un “rip” vero e proprio è come il suo ottenimento sia dovuto ad un banale errore di authoring.
La protezione che è stata applicata in fase di creazione del disco “soffriva” infatti per alcune chiavi “corrotte”; ragion per cui è stato possibile semplicemente eseguire un copia & incolla dal disco, onde ottenere i file in ultra HD direttamente sul PC. Manovra che, con il sistema AACS 2.0 correttamente implementato, non è invece possibile.
Possono tirare un sospiro di sollievo quindi sia le Major che i maggiori player del mercato: l’AACS 2.0 è ancora sicuro. Per quanto, ovviamente, non è dato sapere. La storia ci ha già insegnato, con il Dvd prima ed il Blu-ray poi, che questo genere di protezioni non sono mai al 100% “a prova di hacker”.
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