Quale cavo HDMI 2.1 comprare in base alle proprie esigenze? Per ovviare all’incauto acquisto ci penserà un apposito bollino di certifica
Il cavo digitale audio/video HDMI 2.1 è l’attuale ultima frontiera in termini di flusso dati, capace di far transitare segnali nobili in primis provenienti da ricevitori satellite o web oltre i 18 Gbps cui siamo stati abituati negli ultimi anni. Prima ancora che entrassero in commercio e ci fossero i relativi terminali, sui primi pannelli 8K per gestire un segnale full bandwidth con audio multicanale in Giappone venivano impegnate tutte e quattro le porte HDMI 2.0b per risolvere il collo di bottiglia digitale.
Presentato nel 2017 L’HDMI 2.1 può portare un segnale a 48 Gbps a larghezza di banda non compressa (audio 32 canali 192 kHz), che per contro se compressa salirebbe fino a 128 Gbps. C’è ovviamente da considerare che la presenza di una porta HDMI 2.1 su un televisore non implica che il suddetto supporti necessariamente i 48 Gbps e il resto delle feature, ma potrebbe offrire solo una parte di ciò di cui beneficia una simile connessione. Tutt’altra cosa sarà poi quanto verrà o meno specificato dai costruttori di TV, che speriamo segnalino le debite compatibilità.
Oltre alla fruizione del wide color gamut a metadati dinamici HDR-10+ e Dolby Vision già implementati sui supporti fisici tra gli altri vantaggi ci saranno: l’Auto Low Latency Mode (ALLM) e il QFT (Quick Frame Transport) offrono l’attivazione automatica della modalità “Game” abbassando la latenza al minimo possibile e di conseguenza aumentando al massimo la reattività del pannello rispetto al segnale in ingresso proveniente da console o scheda grafica. Non ultimo l’eARC, enhanced Audio Return Channel per far transitare segnali audio digitali in uscita dal televisore con elevato flusso dati e compatibilità per codifiche complesse come Dolby ATMOS, DTS:X e le ancora attuali DTS-HD Master Audio e Dolby TrueHD.
Tra i produttori di cavi HDMI 2.1, al momento molto costosi specie per lunghezze superiori ai 2 metri, i nomi noti sono pochi mentre l’offerta nel complesso sta aumentando. In particolare sono sempre di più le aziende asiatiche e va da se che la scelta di un prodotto dal marchio semi-sconosciuto ma dal prezzo appetibile potrebbe far scoprire l’incauto acquisto troppo a posteriori. Ecco perché si è resa necessaria anche in tale frangente la certificazione con tanto di bollino anti contraffazione, per capire con un colpo d’occhio se conviene o meno fidarsi.
La notizia è stata data in pieno Consumer Electronic Show 2020, a partire dai test che dovranno venire eseguiti da un centro autorizzato, cavi di diversa categoria a seconda delle prestazioni offerte. Per quelli di categoria 3 che devono offrire tutto quanto sfruttabile da un HDMI 2.1 (banda passante non compressa 48 Gbps, eARC e quanto sopra citato) passeranno per verifiche ancor più strette.
L’autenticazione obbligatoria è legata al programma previsto dalla Licensing Administration al fine di ottenere il bollino anti contraffazione a numerazione progressiva che sarà presente sull’involucro del prodotto (Ultra HDMI High Speed HDMI certificate). Solo in tal modo sarà possibile scegliere con serenità il cavo più adatto alle proprie esigenze. La pirateria in questo caso avrebbe a che fare con la messa in circolazione di materiale scadente, che per cavi da 5 metri in su potrebbe addirittura significare non riuscire a gestire il transito senza disturbo delle informazioni e persino la perdita totale con effetto crosstalk.
Belkin è un marchio statunitense importante anche per il prezzo e potrebbe essere tra i primi a ricevere la certificazione. Tra i prodotti già in commercio c’è il PremiumTech con tagli da 50 cm fino a 7 metri di cui qui vi riportiamo il link.
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