Posizionamento dei diffusori, DAC, stadio phono, alimentazione. Ecco dieci modi in cui potete migliorare il vostro sistema hi-fi senza spendere una fortuna
Ammettiamolo. Noi appassionati di hi-fi (ma anche di home cinema) non siamo mai davvero soddisfatti al 100% del nostro impianto audio. Per fortuna ci sono diversi modi per migliorare le prestazioni del nostro sistema hi-fi senza svenarsi e chiedere mutui in banca, anche perché alcuni di questi possibili upgrade sono del tutto gratuiti. Non ci credete? Continuate a leggere.
Regolare il posizionamento dei diffusori
Speriamo che abbiate perso un po’ di tempo a posizionare decentemente i vostri diffusori quando li avete acquistati. Metterli vicino a qualsiasi parete rafforzerà la loro uscita a bassa frequenza; un’idea che inizialmente può anche risultare attraente ma che, sulla maggior parte dei modelli, può anche rovinare l’agilità e la precisione dei bassi. Molti diffusori in realtà sono progettati per essere posizionati a una distanza di almeno 30 cm da una parete posteriore e ad almeno un metro da qualsiasi parete laterale. Puntare i diffusori verso la posizione di ascolto aiuterà poi a rafforzare l’immagine stereo, ma se esagerate l’ampiezza del palcoscenico sonoro ne risentirà.
Non sono però solo i diffusori a beneficiare di un posizionamento accurato. Idealmente infatti si dovrebbe posizionare il resto dell’impianto hi-fi lontano dai diffusori (per quanto consentito dall’ambiente di ascolto), al fine di limitare eventuali vibrazioni che potrebbero alterare il suono. In particolare dovreste evitare di posizionare il vostro sistema “tra” i diffusori: anche se potrebbe sembrare una soluzione più ordinata e la simmetria potrebbe beneficiarne, l’imaging stereo ne risentirà negativamente.
Massimizzare l’alimentazione
Esistono diversi modi per alimentare al meglio il vostro sistema hi-fi. Il più semplice è quello di garantire che le spine utilizzate siano pulite (meglio se trattate i pin con una soluzione detergente e asciugate il tutto scrupolosamente) e che tutti i componenti siano collegati i più vicini possibile. Questo significa non collegare il preamplificatore su un lato della stanza e il finale sull’altro. Ciò migliora la messa a terra del sistema e quindi aiuta la qualità del suono.
Potreste andare ancora oltre e dedicare al vostro impianto hi-fi una linea elettrica dedicata (con l’aiuto di un elettricista qualificato ovviamente). Questo bypasserà tutto ciò che è collegato alla rete elettrica e che aggiungerà inevitabilmente rumore al segnale (dal TV al frigorifero tanto per capirci). Probabilmente non vale la pena di farlo se per ascoltare musica usate un Marantz Melody X o un micro sistema di Denon, ma con elettroniche separate di maggior pregio è una soluzione da tenere in conto.
Rimuovere le griglie dei diffusori
Le griglie dei diffusori sono ideali per tenere lontani dai driver polvere, animali domestici e dita appiccicose, ma vanno a modificare inevitabilmente il suono (seppur in maniera spesso quasi impercettibile ai più). La maggior parte delle volte gli ingegneri ottimizzano i diffusori senza le griglie e quindi, se le mettete, si crea effettivamente una “barriera” tra voi e il suono emesso dagli speaker.
Sapendo questo, le griglie sono fatte per essere il più sottili e discrete possibili, ma se le togliete e date un’occhiata al loro telaio e al materiale con cui sono fatte potete immaginare come il suono sia influenzato dalla loro presenza. Se avete la pazienza e la costanza di rimuovere le griglie ogni volta che ascoltate la musica, per poi rimetterle quando avete finito, avrete sia i driver dei diffusori protetti quando non sono in uso, sia un suono non influenzato dalle griglie quando usate il sistema.
“Supportare” i vostri diffusori…
Se i diffusori da stand che avete acquistato il mese scorso sono ancora appoggiati sulla scatola con cui sono entrati in casa vostra, è arrivato il momento di investire in alcuni stand adeguati. I diffusori infatti devono avere la massima rigidità possibile quando sono in uso, in modo che qualsiasi movimento del diaframma del driver si liberi nell’aria piuttosto che nel cabinet del diffusore. Per chi ha degli speaker da pavimento, bisogna inoltre assicurarsi che le punte siano ben avvitate alla base dei diffusori.
… e il resto del sistema
Se avete fatto di tutto per dare ai vostri diffusori un supporto quantomeno decente, dovreste fare lo stesso per gli altri componenti del sistema. Il modo più semplice per farlo è investire in un rack hi-fi, oppure potete costruirvelo da soli se siete dei maghetti del fai da te. Se seguite questa seconda strada, ricordate che il supporto ideale è perfettamente livellato, a bassa risonanza e posizionato il più lontano possibile da fonti di vibrazione.
Un supporto da pavimento funzionerà perfettamente su un pavimento di cemento duro, anche se un giradischi posizionato sullo stesso supporto ma su un pavimento flottante o sopraelevato sarà influenzato dal calpestio dei passi. Se questo è il vostro caso, vi consigliamo di investire in uno scaffale a parete dedicato.
Aggiungere un DAC
Se non avete già investito in un convertitore digitale-analogico (DAC) esterno, fatelo e avrete diversi vantaggi. L’onere della conversione di un segnale digitale in uno analogico non peserà infatti sul resto del sistema ma su un componente appositamente progettato per lo scopo. Anche se un DAC esterno e di buon livello non renderà eccellente un impianto hi-fi modesto, le prestazioni del sistema possono trarne vantaggio sotto ogni aspetto.
Aggiornare lo stadio phono
Questo consiglio ovviamente è limitato a chi ha un giradischi, ma anche se questo o l’amplificatore a cui è collegato ha uno stadio phono integrato, così come abbiamo appena spiegato per il DAC, potreste migliorare le prestazioni audio puntando su uno stadio phono esterno. Uno stadio phono fornisce un’amplificazione aggiuntiva (l’output di una testina può essere nell’ordine di mille volte inferiore a un tipico lettore CD) ed equalizza il bilanciamento tonale, che, a causa delle limitazioni fisiche del vinile, è fortemente inclinato verso le frequenze più alte. È insomma un processo duplice e complesso e quindi avere un componente separato dedicato a tale attività ha perfettamente senso.
Aggiungere un ricevitore Bluetooth
L’aggiunta della connettività Bluetooth al vostro sistema hi-fi apre a un intero mondo di possibilità. Sebbene il Bluetooth abbia i suoi limiti (e non vorrete certo godervi i vostri nuovi diffusori da 20.000 euro con album in streaming da YouTube), la sua praticità rimane indiscutibile. Abbiamo anche esaminato una serie di DAC che aggiungono connettività wireless al sistema contemporaneamente allo svolgimento del loro obiettivo principale.
Aggiornate il cablaggio
Quando si tratta di cavi, ci sono quelli che credono che spendere centinaia di euro per cavi da diffusori e da collegamento tra le varie elettroniche del sistema sia uno spreco di denaro. Tutto quello che possiamo dirvi è che le differenze nelle prestazioni tra determinati cavi sono spesso piuttosto evidenti. Ciò non significa che spendere di più significhi necessariamente ottenere un suono migliore e tali guadagni dipenderanno dalle capacità del resto del sistema, ma la relazione tra i vari elementi dell’impianto può avere a che fare tanto con ciò che li collega quanto con l’attitudine di ciascun componente.
Non dimenticate l’assistenza
Acquistare un componente per il vostro sistema hi-fi da un rivenditore tradizionale può fare una grande differenza sia in fase di pre-acquisto, facendosi magari consigliare da un esperto, sia dopo l’acquisto, magari per la sostituzione di un pezzo difettoso o per qualche consiglio su come ottimizzare al meglio l’impianto. Dopotutto, anche se ce la mettiamo tutta, siamo consci che le nostre recensioni non bastano spesso a convincere un appassionato sull’acquisto che deve fare e spesso, anche se rivolgendosi a un negozio fisico si spende un po’ di più rispetto agli store online, sul lungo periodo questa scelta potrebbe rivelarsi migliore.
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