Finalmente il monitor OLED Asus ProArt PQ22U inizia a circolare sul mercato, ma vale davvero la pena spendere oltre 5000 euro?
Il monitor targato Asus ProArt PQ22U, uno dei primissimi con tecnologia OLED sul mercato, era stato inizialmente presentato al CES di Las Vegas a gennaio 2018. Solamente oggi, dopo 16 mesi di attesa, si iniziamo a vedere i primi esemplari in vendita. Alcune recensioni però fanno emergere non pochi dubbi sulla possibilità della diffusione di questa tecnologia per quanto riguarda l’universo degli schermi per computer.
Il ProArt PQ22U è un monitor portatile della grandezza di 21,6 pollici con risoluzione 4K (3840 x 2160 pixel) indirizzato principalmente ai professionisti, come fotografi o video editor. Di conseguenza promette molto per quanto riguarda la qualità dell’immagine (con una copertura del 99% della gamma cromatica DCI-P3) e la fedele riproduzione dei colori (addirittura con ΔE < 2).
I vantaggi di questa tecnologia si fanno però sentire soprattutto per quanto riguarda il contrasto (che Asus assicura essere di 1.000.000:1) e il tempo di risposta di appena 0,1ms, che lo rende il monitor più “veloce” in commercio. La tecnologia OLED non è di certo una scoperta recente; sono anni infatti che è diffusissima nel mondo degli smartphone e si sta sempre più imponendo nel mondo dei TV, soprattutto grazie a LG.
Per quale motivo allora non vediamo quasi nessun monitor adottare questo tipo di pannelli? In realtà i motivi sono più di uno, ma soffermiamoci sui più importanti: l’ormai noto problema di ogni display che utilizza questa tecnologia (burn-in) e il prezzo, che in questo caso raggiunge cifre estremamente elevate.
Luminosità bassa per evitare il burn-in a scapito della qualità dell’immagine.
Le prime recensioni dimostrano come le promesse di Asus per quanto riguarda la qualità delle immagini riprodotte vengano mantenute solo in parte, visto che la scarsa luminosità massima del display rende impossibile raggiungere i risultati attesi. Il burn-in è un noto problema dei display con tecnologia OLED; se infatti un’immagine rimane fissa sullo schermo molto a lungo, c’è il rischio che questa rimanga impressa per sempre sul display sotto forma di “alone” o “fantasma”. Questo problema diventa sempre più grave mano a mano che la luminosità aumenta. Ecco perché è possibile che Asus abbia optato per una soluzione più “sicura” mantenendo bassa la luminosità per cercare di abbassare il rischio di burn-in.
Prezzo superiore ai 5.000 euro
Un altro grave problema dei monitor che sfruttano questa tecnologia è proprio quello del prezzo. In Europa, per il momento, è possibile acquistare il monitor presso questo e-shop austriaco, ma il prezzo si aggira intorno ai 5000 euro, cifra che non è certo accessibile al consumatore medio, soprattutto nel settore dei monitor.
Sarà veramente OLED il futuro dei monitor?
Considerando i problemi che vi abbiamo appena descritto, possiamo aspettarci che questa tecnologia prenderà piede nel mondo dei monitor così come ha fatto per smartphone e TV? Risulta difficile pensare che questo possa accadere in tempi brevi. ma la vediamo dura anche per quanto riguarda il futuro, che sembra sempre più indirizzato verso la tecnologia Micro LED (che promette gli stessi vantaggi dei pannelli OLED, ma senza il rischio di burn-in. Con ogni probabilità i monitor con pannelli OLED rimarranno dunque dei puri esercizi di tecnologia, riservati solo a chi può permettersi certi costi e a chi non interessano i problemi che li affliggono.
© 2019, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.