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Come combinare stereo e surround in un sistema AV

sistema av

Volete godervi al meglio l’audio surround per i film e quello stereo hi-fi per la musica in un unico sistema AV? Ecco come fare.

Immaginatevi per un attimo questo scenario. Siete abbastanza fortunati da avere lo spazio, i soldi e la comprensione coniugale per allestire finalmente un sistema audio surround a casa. Notizia fantastica! Ma cosa farne di quel sistema hi-fi che avete da anni e che amate follemente? E come comportarsi se per voi il caro vecchio audio stereofonico è altrettanto importante di quello surround?

La verità è che, quando si tratta di musica a due canali, anche i migliori amplificatori AV non possono reggere il confronto con la stragrande maggioranza degli amplificatori stereo. Quindi cosa dovete fare per ottenere il meglio in entrambi gli scenari? Un modo esiste e non è nemmeno particolarmente difficile da mettere in pratica, sebbene possa essere costoso se state partendo da zero.

Cosa vi serve?

Il principio di base è che servono due amplificatori; uno per il set-up surround e un altro per quello stereo. L’amplificatore surround inoltre deve avere le uscite pre-out per i diffusori frontali destro e sinistro che bypassino l’amplificazione di potenza dell’unità e riproducano un segnale analogico sull’amplificatore stereo. I collegamenti pre-out, che appaiono sul retro del ricevitore surround come classiche connessioni RCA, sono piuttosto comuni sugli amplificatori AV sopra i 500-600 euro e qui sotto ne riportiamo alcuni.


  • Denon: AVR-X3500H, AVR-X4500H, AVR-X6500H, AVC-X8500H
  • Marantz: NR1509, NR1609, SR5013, SR6013, SR7013, SR8012
  • Yamaha:RX-V685, RX-A880, RX-A1080, RX-A2080, RX-A3080

Qui invece elenchiamo alcuni amplificatori stereo in cui è possibile bypassare il controllo del volume.

  • Arcam: SA10 e SA20
  • Audiolab: 6000A e 8300A
  • Cyrus: tutti i pre-amp e gli integrati
  • Denon: PMA-2500NE
  • Marantz: PM8006, PM-KI RubyPM-10
  • Moon: tutti i modelli, a partire dal Moon 240i
  • Naim: tutti gli attuali pre-amp e integrati in listino
  • Onkyo: A-9130, A-9150, A-9000R
  • Pioneer: A-30, A-40AE, ‘A-50DA, A-70DA
  • Rega: Elicit-R

In teoria un sistema di questo genere può essere impostato con qualsiasi amplificatore stereo dotato di ingressi RCA standard, ma idealmente ce ne vorrebbe uno che abbia un ingresso dedicato per questo genere di collegamento e che ignori il controllo del volume dell’unità e altre funzioni di equalizzazione. Su molti amplificatori questo ingresso è segnalato come un input AV, ma alcuni modelli usano nomi proprietari per questa funzione come Main In per gli amplificatori Onkyo e Power Amp Direct per quelli di Pioneer.

Perché questa funzione è utile? Evitando il controllo del volume dell’amplificatore stereo, l’amplificatore AV ha il controllo completo del volume e ha un maggiore controllo sul carattere sonoro. Tutti i controlli del volume aggiungono una piccola quantità di distorsione e influenzano anche la trasparenza, quindi rimuoverne uno è quasi sempre una buona cosa.

Se invece avete un amplificatore che non dispone di un ingresso AV dedicato, potete impostarne il volume allo stesso livello di quello dell’amplificatore surround. Certo, è un modo più scomodo e meno preciso di fare le cose, ma funziona perfettamente.

Avrete poi bisogno dei diffusori e qui conviene scegliere un kit surround che includa diffusori frontali dalle caratteristiche hi-fi appropriate. Non ha senso infatti compiere questo percorso se poi intendete usare solo piccoli diffusori “satellite” per ascoltare la musica. Tra i sistemi 5.1 con un occhio di riguardo anche alle prestazioni stereo segnaliamo:

  • Dali Spektor 2 5.1
  • KEF Q350 AV 5.1
  • Monitor Audio Silver 200 AV12
  • PMC Twenty 23 5.1
  • Q Acoustics 3010i 5.1 Cinema Pack
  • Q Acoustics 3050i 5.1 Cinema Pack

Come impostare il tutto

Una volta che avete di fronte il vostro amplificatore AV e il vostro amato amplificatore stereo, il cablaggio è piuttosto semplice. È sufficiente collegare i diffusori anteriore sinistro e anteriore destro ai terminali dell’amplificatore stereo e tutti gli altri diffusori (centrale, sub, surround ed eventualmente surround back) nei relativi terminali dell’amplificatore AV. Quindi utilizzate cavi RCA per collegare i pre-out del ricevitore AV all’ingresso AV dell’amplificatore stereo.

Ora è necessario calibrare i diffusori utilizzando l’impostazione guidata dell’ampli AV tramite l’apposito microfono. Nella maggior parte dei casi dovrete specificare all’amplificatore AV la configurazione degli altoparlanti che state utilizzando, sia essa 5.1 o 7.1 o persino 7.1.4 (per un impianto Dolby Atmos), ma con molti amplificatori non dovrete nemmeno specificare che state usando il pre-out. Su alcuni ricevitori AV, in particolare quelli di fascia più alta, troverete infatti un’opzione chiamata amp assign. Usatela per dire all’amplificatore AV che state utilizzando un amplificatore esterno per alimentare i due diffusori anteriori. Consultate eventualmente il manuale se non siete sicuri o avete qualche dubbio.

Una volta terminato il collegamento tra i due ampli, è possibile iniziare la calibrazione automatica dei diffusori come di consueto, controllando che i suoni di test escano da tutti gli speaker come previsto e che non vi siano messaggi che potrebbero indicare un errore nel cablaggio o nell’assegnazione degli amplificatori. Ora collegate tutte le sorgenti video (lettore Blu-ray, Sky, console di gioco, streamer video, ecc.) all’amplificatore AV normalmente e tutte le sorgenti musicali a due canali (giradischi, lettore CD, streamer musicale, ecc.) all’amplificatore stereo.

I benefici

Il vantaggio è evidente visto che le sorgenti audio a due canali sono collegate all’amplificatore stereo, che alimenta esclusivamente i diffusori anteriore sinistro e anteriore destro. Ne risulta un set-up hi-fi puro, ma al tempo stesso avete a disposizione anche un sistema audio surround completo per un’esperienza cinematografica appropriata.

Inoltre, in alcuni casi, utilizzando un amplificatore esterno per due dei diffusori, è possibile indirizzare gli amplificatori interni del proprio ricevitore AV per alimentare altri speaker, aprendo così l’opzione per un sistema surround con ancora più diffusori. Il Yamaha RX-A3080, ad esempio, ha nove canali amplificati (più due uscite subwoofer), che è possibile distribuire in una configurazione massima di 7.2.2 canali. Se però collegate i due diffusori frontali all’amplificatore stereo, potete arrivare fino a 7.2.4 canali per un’esperienza Atmos davvero degna di nota (budget per tutti i diffusori permettendo).

Gli svantaggi

Un problema con un sistema come questo è che mentre la calibrazione automatica di un ricevitore AV è progettata per bilanciare il volume e la tonalità di diversi altoparlanti in un pacchetto surround, applicando lo stesso principio ai diffusori alimentati dall’amplificatore stereo ci sono dei limiti a ciò che è possibile ottenere e alcune caratteristiche del carattere sonoro dell’amplificatore stereo potrebbero emergere.

Ciò può causare leggere incoerenze audio tra i diffusori collegati all’amplificatore stereo e quelli che non lo sono, cosa che potreste notare facilmente in particolare sui tre speaker anteriori. Tuttavia questo limite può essere ridotto al minimo con un abbinamento giudizioso del sistema a livello di diffusori e in ogni caso, per molti appassionati, ogni piccolo difetto è più che compensato dalla purezza dell’esperienza hi-fi.

L’altro inconveniente è il prezzo, soprattutto se decidete di cominciare da zero. Gli amplificatori stereo con ingressi AV dedicati in realtà partono da prezzi ragionevoli (il [amazon_textlink asin=’B0082JFK10′ text=’Pioneer A-30 ‘ template=’ProductLink’ store=’ad04f-21′ marketplace=’IT’ link_id=’165eb7ff-036f-11e9-85e8-33fb18a22cce’]ad esempio costa attorno ai 280 euro), ma si sta sempre parlando di pagare un secondo componente oltre al ricevitore AV. Alcuni potrebbero obiettare che, avendo dai 1500 ai 2000 euro di budget per un sistema audio, è meglio puntare sul miglior ampli stereo o multicanale piuttosto che scendere a compromessi su entrambi.

Ma non ci sono molti amplificatori AV sul mercato che facciano un ottimo lavoro con la musica in stereo. E un ampli due canali ovviamente non può fare assolutamente il lavoro che svolge un ricevitore AV. Questo è il motivo per cui un tale approccio a due ampli è così attraente.

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