Bose AR è una nuova tecnologia di realtà aumentata che potrà essere inserita in dispositivi indossabili come caschi, occhiali o cuffie. Conosce la vostra posizione e sa cosa state osservando, così da proporre contenuti audio adatti ad ogni situazione.
Si chiana Bose AR ed è una nuova tecnologia con cui il colosso americano debutta nel promettente mondo della realtà aumentata. Un debutto che prende spunto dall’attività che contraddistingue da sempre Bose, ovvero la produzione di diffusori e sistemi audio. Da poco annunciata sul mercato, Bose AR è infatti un sistema che contrariamente a quanto è accaduto fino ad oggi nel settore della realtà aumentata non è basata sul video, ma sulla componente acustica.
L’idea è semplice: proporre un sorta di “colonna sonora” pertinente e utile con le attività che ciascuno di noi compie quotidianamente. Nonostante il cuore di questa tecnologia abbia dimensioni davvero minuscole, in modo che sia facilmente integrabile in dispositivi indossabili come cuffie, occhiali e caschi, Bose assicura che è in grado di produrre un suono chiaro e potente.
Musica, ma non solo
Oltre alla riproduzione della musica, funzione scontata visto da chi è firmata la tecnologia, Bose AR permette anche di essere impiegata in ambiti diversi dall’intrattenimento in senso stretto. Per esempio, durante un viaggio, la tecnologia potrebbe essere utilizzata per fornire a chi la indossa informazioni utili per spostarsi in un aeroporto o in una stazione ferroviaria o per ottenere dettagli sulla storia di un artista nel momento in cui in un museo ci si trova di fronte ad una sua opera. Nel caso in sui si voglia ascoltare la propria playlist basterà un semplice movimento della testa per cambiare traccia o per gestire la riproduzione.
Bose AR non utilizza telecamere o altri sistemi simili ma semplici sensori per tracciare il movimento della testa e un collegamento al GPS integrato nel proprio smartphone, in modo da determinare con esattezza la posizione. Tutti i dati rilevati da Bose AR sarebbero aggregati e gestiti da un’app complementare che, sulla base di tali informazioni, è in grado di restituire all’utente contenuti audio pertinenti.
Per far comprendere la flessibilità della piattaforma, Bose ha realizzato un prototipo di occhiali equipaggiati proprio con la sua tecnologia. Tutto il necessario è stato integrato nelle stanghette degli occhiali che, di fatto, servono solo come supporto fisico. Grazie a Bluetooth gli occhiali possono essere collegati alle funzioni vocali di Siri o di Google Assistant. Entro l’estate l’azienda rilascerà il proprio SDK AR agli sviluppatori delle due piattaforme mobile oggi più diffuse: iOS e Android.
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