Qualche tempo fa abbiamo pubblicato un interessante articolo (qui) per spiegare la differenza tra polarità e fase, due aspetti sovente confusi a causa di alcune caratteristiche che in determinate circostanze li accomunano. Questa volta tenteremo di far luce su un altro degli aspetti che qualsiasi appassionato conosce o ha sentito nominare almeno una volta, la FASE ELETTRICA.
Per spiegare cosa sia la FASE ELETTRICA – cosa ben diversa dalla FASE ACUSTICA e dalla POLARITÀ – inizieremo dal codice colore comunemente utilizzato nei cablaggi che compongono l’impianto elettrico presente all’interno di una qualsiasi abitazione.
ATTENZIONE!!
AVENDO A CHE FARE CON LA TENSIONE DI RETE OCCORRE SEMPRE OPERARE CON LA MASSIMA ACCORTEZZA
L’attuale normativa prevede che i conduttori usualmente utilizzati siano contraddistinti dai seguenti tre colori: marrone oppure nero, blu e giallo/verde, rispettivamente fase, neutro e terra.
Nei paesi anglosassoni si usano gli stessi colori con in più la dicitura L, N e E – rispettivamente Live, Neutral e Earth – nomenclatura riscontrabile sotto forma di stampigliatura presente anche sulle prese VDE/IEC installate sulle apparecchiature.
Vi sarà certamente capitato leggendo le istruzioni d’uso di un dispositivo – attività sacrosanta che mai andrebbe evitata! – di riscontrare all’inizio del manuale proprio il consiglio di rispettare questa codifica, evidenza di una qualche sua rilevanza.
E quale potrebbe essere l’importanza di questa caratteristica? Semplicemente quella di far percorrere alla corrente che entra nel dispositivo la strada migliore, ovvero far sì che il senso di percorrenza sia univoco evitando di andare contromano.
Il mancato rispetto della giusta direzione potrebbe determinare qualche impatto sulla timbrica del sistema audio? Possiamo affermare che la risposta è NI, ed il motivo è molto semplice: in presenza di un impianto di pregio in grado di rilevare (e rivelare) sottili sfumature la cosa potrebbe essere avvertita in modo evidente.
Ma come si fa a rispettare la FASE ELETTRICA in un’apparecchiatura audio?
È possibile farlo in più di un modo, molto semplice, almeno dal punto di vista dei collegamenti elettrici – meno da quello dell’individuazione all’ascolto – semplicemente inserendo la spina del cavo di rete nella presa rispettando il polo (ovvero il foro) dove si trova la fase.
Polo che dovrà essere identificato tramite un semplice cacciavite cercafase oppure tramite un multimetro che vi indichino dove questa si trova, in altre parole, dove sia collegato dalla parte interna il cavo di colore marrone/nero.
L’illuminarsi della lampadina presente sul cacciavite vi farà facilmente capire quale sia il giusto alveolo, ma c’è un (falso) problema: in qualche caso la luce potrebbe accendersi inserendo il puntale in entrambi i fori.
Mistero? Assolutamente no, evidentemente avete un impianto derivato dai vecchi sistemi 125/220 volts una volta presenti nelle abitazioni – motivo per il quale vi ritrovate con due fasi anziché fase e neutro – i più anziani ricorderanno questa particolarità.
Per certi versi siete fortunati, non dovrete preoccuparvi di scegliere il lato di inserimento della spina, comunque essa si trovi sarà il verso giusto!
Coloro che invece vedranno accendersi la luce esclusivamente in corrispondenza di uno degli alveoli avranno a questo punto identificato la fase.
A quel punto, sarà necessario fare il riscontro dal lato opposto del cavo di alimentazione, ovvero assicurarsi che la luce si accenda inserendo il puntale nel foro della spina VDE/IEC contrassegnato con la lettera L, ma considerando che il verso di inserimento è obbligato a causa della morfologia della spina medesima il gioco è comunque fatto.
Se il cavo di alimentazione prevede tipologia fissa – soprattutto nei dispositivi non eccessivamente costosi – sarà invece necessario aprire l’apparecchio al fine di identificare all’interno di questo il cavo di colore blu e fare anche qui il riscontro tramite multimetro con i poli della spina per poi inserirla coerentemente; nel caso i cavi interni fossero di diverso colore (può capitare ad esempio che siano entrambi di colore rosso) sarà necessario seguirne il percorso fin sulla PCB, dove solitamente troverete l’indicazione L oppure N.
Nel caso disponiate di una ciabatta multipla – alcune delle quali perfino corredate di specifico LED che si illumina in corrispondenza del rilevamento della corretta fase – saprete per certo che tutte le prese installate su questa saranno automaticamente “orientate” nel giusto verso, in ogni caso il lato della fase è chiaramente indicato.
Molti apparecchi di alto livello poi hanno spesso un LED posto di fianco alla vaschetta d’alimentazione presente sul pannello posteriore il cui scopo, ovviamente, è il medesimo della ciabatta multipla appena descritta: quello di farvi sapere quando l’apparecchio è collegato rispettando la fase.
In tal caso vi basterà semplicemente orientare nel giusto modo il cavo di alimentazione.
Gli aspetti correlati alle sensazioni d’ascolto – stando almeno alla letteratura disponibile – parlano di percezioni legate a sottili variazioni timbriche, particolarmente in alta frequenza, oppure ad una maggiore presenza strumentale unita ad una migliore scansione dei piani sonori, soprattutto in profondità.
In ogni caso, prendete queste affermazioni con le molle, come scritto qualche riga sopra questi aspetti sono identificabili – e nemmeno sempre – esclusivamente tramite un impianto di livello medio/alto ragione per la quale, chi disponesse di un sistema all-in-one da 200€ – ammesso che il cavo di alimentazione sia del tipo rimovibile – può dormire sonni tranquilli, pur curandosi di questo aspetto non avvertirà alcuna differenza.
Un ultimo chiarimento: in generale l’inosservanza della corretta fase non provoca gravi alterazioni timbriche ne malfunzionamenti o peggio guasti alle apparecchiature, si tratta solo di un’accortezza estrema – diciamo una raffinatezza – cui un appassionato di livello è potenzialmente attento.
Come al solito, ottimi ascolti!!!
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