Il visore Vision Pro di Apple è il primo dispositivo consumer a supportare la visione di film a 48 fps con TrueCut Motion, un binomio molto promettente che potrebbe rivoluzionare l’Home Cinema
Si chiama TrueCut Motion ed è una tecnologia sviluppata da Pixelworks per offrire una visione dei film in HFR (High Frame Rate) a 48 fps (rispetto ai canonici 24 fps) senza doversi sorbire l’odioso effetto “soap opera” e, al tempo stesso, eliminando gli effetti di judder e stutter (microscatti) tipici del materiale a 24 fotogrammi al secondo e riducendo la sfocatura delle immagini. In pratica, TrueCut Motion vuole superare sia i limiti tipici dei 24fps, sia quelli di frame-rate più elevati agendo sulla gestione del moto delle immagini.
Il concetto di girare film a più di 24 fps non è certo nuovo (ricordiamo ad esempio la trilogia de Lo Hobbit, o Billy Lynn: Un giorno da eroe, girato addirittura a 60 fps) e, ultimamente, anche James Cameron ha optato in parte per i 48 fps (e in parte per i canonici 24 fps) per girare Avatar: La via dell’acqua. Se quindi al cinema l’HFR non è una novità (anche se ci vogliono sale adatte a sfruttarlo), il discorso cambia per l’Home Cinema, dove il frame-rate elevato e soprattutto il TrueCut Motion devono ancora prendere piede (qui sotto potete vedere come agisce il TrueCut Motion).
Qualcosa però si è già mosso in tal senso in concomitanza con l’uscita negli USA del visore Apple Vision Pro. Disney infatti, in partnership con Pixelworks, ha annunciato nei giorni scorsi di aver reso disponibili alcuni titoli in HFR-3D-4K-Dolby Vision (essenzialmente, i due Avatar) per il visore di Apple con tanto di implementazione del TrueCut Motion.
In realtà, come riportato da FlatpanelsHD, l’obiettivo non si limiterebbe al solo Vision Pro (anche perché parliamo sempre e comunque di una nicchia di utenza striminzita), ma anche ad altri dispositivi come i TV, che nel prossimo futuro potrebbero ottenere una certificazione in tal senso, con lo scopo di assicurare la visione di contenuti in HFR-TrueCut Motion senza l’intervento di strumenti di interpolazione del moto e senza l’effetto soap-opera.
Visto che si parla di contenuti a 48 fps, la certificazione dovrà aiutare a capire quali TV potranno gestire titoli a 48Hz o a frequenze multiple (96Hz, 144Hz o 240Hz). Oltre a questo, però, i contenuti in HFR fruibili su TV saranno solo quelli in streaming tramite le app integrate nel TV e non anche su supporto fisico, visto che le specifiche dell’Ultra HD Blu-ray non contemplano i 48 fotogrammi al secondo.
Se il binomio HFR-TrueCut Motion dovesse prendere piede nei prossimi anni, potremmo avere non solo molti più contenuti girati nativamente a 48 fps ma anche conversioni in 48 fps di film nativi a 24 fps (come fatto da Cameron due anni fa per il remaster del primo Avatar), con tutti i benefici che ciò porterà nel godersi film con un frame rate più elevato e senza microscatti, judder ed effetto telenovela.
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