Dopo Netflix e Disney+, anche Amazon Prime Video starebbe pensando a introdurre negli USA un nuovo piano di abbonamento più economico che include pubblicità all’interno dei contenuti in streaming
Amazon Prime Video starebbe pensando a introdurre un nuovo piano di abbonamento più economico che include pubblicità all’interno dei contenuti in streaming. Una mossa che avvicinerebbe la piattaforma streaming di Amazon a Netflix, che offre già da un po’ di tempo l’abbonamento Piano Base con pubblicità a 5,49 euro al mese (è il livello più economico tra quelli offerti da Netflix).
Negli USA, inoltre, Disney+ ha introdotto da fine 2022 un piano simile (Disney+ Basic da 7,99 dollari al mese contro i 10,99 dollari del piano Premium), che però deve ancora sbarcare in Italia, dove l’accesso alla piattaforma ha per ora un unico piano da 8,99 euro al mese (o 89,99 euro all’anno).
Tornando ad Amazon, il Wall Street Journal riporta che le prime trattative per l’introduzione di questo nuovo piano di abbonamento sono in corso da diverse settimane, con gli inserzionisti già interessati a integrare i loro contenuti nella ricchissima videoteca di Amazon Prime.
Amazon starebbe valutando diverse opzioni per integrare gli annunci pubblicitari nel suo servizio, tra cui l’aumento della frequenza degli annunci per i clienti esistenti e un nuovo livello di abbonamento più economico supportato da annunci pubblicitari, che come abbiamo appena scritto rappresenta un approccio sempre più frequente negli ultimi tempi per i servizi di streaming.
Questa novità potrebbe però non interessare l’Italia. Se infatti negli USA si può accedere a Prime Video anche separatamente a un costo di 9 dollari al mese, in Italia il servizio è incluso nell’abbonamento Amazon Prime (4,99 euro al mese o 49,99 euro all’anno) e non può essere richiesto all’infuori di Prime, a meno di limitarsi all’acquisto e al noleggio (ma non allo streaming) dei singoli contenuti.
Amazon, in realtà, gestisce già un servizio di streaming gratuito supportato dalla pubblicità con FreeVee, che però non include i contenuti first-party di maggior interesse (serie TV come The Boys, The Marvelous Mrs. Maisel o Tom Clancy’s Jack Ryan) e che al momento non è disponibile in Italia ma solo negli USA, in UK e in Germania. Più che un Prime Video con pubblicità a un prezzo più basso, nel nostro Paese potremmo quindi vedere FreeVee e non sarebbe male, considerando che Amazon ha già annunciato 100 titoli in esclusiva per questa sua piattaforma gratuita.
Resta il fatto che la notizia riportata dal Wall Street Journal, unita alle recenti polemiche per il piano “remissivo” di Disney+ e alla nuova policy di Netflix sulla condivisione degli abbonamenti, dimostra come il mercato delle piattaforme streaming sia sempre più difficile da sostenere e mantenere con le vecchie formule per gli attori in campo, anche quando si tratta di veri e propri colossi dell’intrattenimento (e non solo).
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