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Yamaha a4a: un AV quasi hi-fi

yamaha
RX-A4A

Abbiamo provato il nuovo Yamaha Aventage A4A. Si tratta di un ricevitore AV, di categoria alta, o potremmo dire AV hi-end, che si distingue per l’eccellente componentistica, soprattutto per quanto riguarda l’amplificazione, e per la costruzione, che pare quella di un amplificatore stereofonico. Modello 7.2 della nuova famiglia alta della Yamaha, la Aventage appunto, da anni conosciuta per l’ottimo rapporto prezzo-contenuti, ci ha stupiti per l’ottimo audio, ma ancor più per la sostanza di una macchina che, in alcuni casi particolari, potrebbe anche prendere il posto di un ampli stereo, se proprio ci si trovasse in difficoltà. E questo, sia chiaro, non è proprio un valore diffuso nel mondo audio-video.

Quando si parla di ricevitori AV, lo spettro dell’obsolescenza è sempre dietro l’angolo. Non si fa in tempo ad acquistare l’ultimo modello di AV, magari anche di gamma hi-end (per intenderci modelli che superano i 1600 €) e compare repentinamente una nuova tecnologia o un nuovo software da applicare a macchine che, in fin dei conti, non mutano poi così tanto dove ci interessa di più. Il segmento dell’amplificazione, per esempio, o il DAC multicanale, i veri responsabili della qualità del suono e della bontà, della profondità sonora che vorremmo trovare nei nostri film preferiti in BD 4K, rimangono spesso invariati o soggetti a modifiche limitate. Yamaha ha scelto una via differente, sicuramente nell’orma della tradizione delle ottime macchine Aventage, che reputiamo fra le più sostanziose e promettenti nei contenuti fra i vari producer giapponesi, ma anche pronta a stupire per nuovi, raffinati contenuti. Soprattutto nella gestione del campo sonoro e della timbrica, come vedremo.

I giapponesi di Yamaha, infatti, dopo aver già rivoluzionato nel design le sue gamme AV qualche annetto fa, hanno proposto, per la gamma Aventage (A-X-A) miglioramenti molto appaganti. Come si diceva, soprattutto, nel suono e nei contenuti improntati alla prestazione in HT. Quello che conta, insomma.

Yamaha
RX-A series.

La serie è composta da 4 modelli. Si parte con l’A2A, un 7 canali da 100w, poi il nostro in prova (7 canali 110w, molto più completo e di fatto simile, per tecnologie a bordo, ai 2 modelli superiori). Infine l’A6A (9 canali 150w) e l’A8A (11 canali 150w).

Iniziamo con un consiglio. Il modello più interessante è, a nostro avviso, proprio l’A4A. Perché?


In primo luogo perché ha, in pratica, a parte qualche dettaglio per i più trascurabile, la stessa dotazione di bordo dei compagni superiori in quanto a tecnologia o software.

Una distinzione degna di nota potrebbe essere rappresentata dal DAC. Nel 4A è un 384 kHz / 32-bit ESS Hyperstream DAC ES9007S. Il 6A invece monta un doppio 384 kHz / 32-bit ESS Hyperstream DAC ES9026PRO, e il top di gamma 8A, le due tipologie 384 kHz / 32-bit ESS Hyperstream DAC ES9026PRO x1, ES9007S x1.

Nonostante questo, siamo fiduciosi che il DAC del 4A sia molto valido, come è stato chiaro durante la prova video, e non dovrebbero esserci differenze abissali con i modelli superiori. Non bisogna dimenticare che questi chip SABRE, da anni montati sui modelli Yamaha, mostrano, in genere, valide prestazioni e si mostrano adatti ad ogni tipo di file, anche musicale, evitando (merito ovviamente anche degli ampli) quell’effetto freddo ed inconsistente, svuotato, tipico della riproduzione musicale su AV.

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Questo Aventage, un monolite nero che, quasi, nasconde il display, altrove dominante fra gli AV è un poco old school, ma molto elegante e altero. I materiali non mentono: la qualità ed il peso (ben 16,2 kg) si percepiscono.

Commento e giudizio: a chi è dedicato questo Aventage?

In un mondo così inflazionato come quello dei prodotti AV, in cerca dell’ultimo ritrovato, è difficile distinguersi. Ecco che allora il design risulta importante. Yamaha ha scelto una via tutta sua, per certi versi unica e non rintracciabile altrove.

Molto hi-fi anni ’80, quando dominavano i super integrati jap, la linea piace o non piace. I gusti sono gusti, ma il fatto che la sostanza sia ben ravvisabile ci porta a plaudire di fronte alle scelte Yamaha. A vederlo e toccarlo, l’A4A è molto vicino ai prodotti AS (la linea stereo del medesimo brand).

Senza perdersi in fuorvianti descrizioni di impianti che mai potranno essere replicati, basti sapere che l’ampli fa la differenza. Paragonato ad un modello di un altro brand, di gamma leggermente inferiore, è possibile affermare che questo Yamaha esprima con vigore tutte le sue qualità.

Il suono, in assoluto, è davvero esuberante e può essere piegato alle volontà dell’ascoltatore in maniera veramente vasta grazie agli ottimi menu. Notevole è la resa dei bassi, e sono molto brillanti e complessi gli alti, molto chiari.

Se dovessimo trovare un raro difetto a questa macchina, potremmo dire che il suono non è, come tradizione Yamaha insegna, fra i più caldi e morbidi. Rimane, infatti, un poco puntiglioso e tarato su una timbrica brillante. L’intellegibilità sonora, comunque, ringrazia.

Listino: 1799 €

 

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