È vero che i prezzi sono in calo e che l’upscaling continua a migliorare grazie all’IA, ma ancora troppi limiti ingabbiano l’esplosione dei TV 8K, anche se i gamer più incalliti…
Siamo all’inizio del 2022 e, a quattro anni dall’uscita dei primi TV 8K, siamo ancora qui a chiederci se valga la pena acquistarne uno o se convenga aspettare ancora qualche anno sia per un inevitabile calo dei prezzi, sia per la speranza di trovare contenuti in 8K nativo che vadano oltre i giochi e qualche video su YouTube o i “filmini” personali girati con uno smartphone top di gamma. La risposta è ancora… no.
Nonostante infatti gli sconti e le promozioni di molti produttori (Samsung in primis) per rendere più attrattivi i TV LCD con risoluzione 8K (quelli OLED sono ancora pochissimi e davvero troppo costosi per l’utente medio), i 4320p si portano ancora dietro come un fardello due limiti enormi. Il primo, a cui molti non pensano immediatamente, è la distanza di visione necessaria per accorgersi davvero della differenza di pixel (quattro volte tanto rispetto al 4K) con contenuti in 8K nativo.
Considerando un TV 8K da 75’’ (un modello più piccolo avrebbe poco senso), ci si dovrebbe sedere a 1,3 metri dallo schermo, il che è proibitivo per la maggior parte delle persone (se non tutte). Il rapporto tra la diagonale del TV e la distanza di visione si fa più “conveniente” con schermi ancora più grandi come quelli da 85’’ di Samsung o l’OLED 8K da 88’’ di LG. In questi casi la distanza di visione ottimale si avvicina ai 2 metri, ma parliamo sempre e comunque di una diagonale di 2,15 metri (85’’) e di 2,25 metri (88’’). Senza poi contare che ci vogliono almeno 5000 euro per il Samsung QN800A da 85’’ e addirittura 30.000 euro per l’OLED di LG.
Tenendo poi conto dello spazio domestico in cui posizionare questi bestioni, si potrebbe dire semplicemente che l’8K è ancora una “roba da ricchi” e chiudere qui il discorso. In realtà anche chi spende 30.000 euro per l’OLED LG da 88’’ avrebbe un TV che rispetto al miglior OLED 4K in commercio offre davvero poco.
E qui veniamo al secondo “fardello”, ovvero la mancanza cronica di contenuti in 8K nativo. Almeno che non viviate in Giappone, dove è stato lanciato da ormai due anni un canale satellitare con contenuti in 8K, ci si deve accontentare dei video in 8K su YouTube o di quelli ripresi con smartphone o videocamere in grado di registrare video in 8K. Certo, qualcosa inizia a muoversi anche in Cina, dove l’emittente statale CMG (China Media Group) lancerà presto il canale CCTV‑8K dedicato ai XXIV Giochi olimpici invernali, e in Germania, dove la terza stagione della serie TV Das Boot in 8K sarà disponibile in streaming su Samsung TV Plus e necessiterà di una connessione di almeno 40 Mbps.
Come è facile capire, si tratta però di “esperimenti” a macchia di leopardo che, soprattutto dalle nostre latitudini, non giustificano certo l’acquisto di un TV 8K. E se è vero che Samsung sembra aver fatto miracoli con l’upscaling in 8K dei contenuti Full HD e 4K grazie all’impiego del deep learning e di algoritmi sempre più sofisticati, è anche vero che con contenuti upscalati, per quanto buoni siano, la distanza di visione per accorgersi della risoluzione più elevata su un TV 8K diventa ancora più proibitiva. E proprio i contenuti upscalati rappresentano al momento il 99% di quello che si può vedere su un TV 8K alla massima qualità.
L’unico vero upgrade rispetto al 4K che si può ottenere oggi da un TV 8K riguarda il gaming. Non tanto per le console odierne, che fanno addirittura fatica a spingere certi giochi a 4K/60 fps, ma per i PC di fascia alta. Spendendo oggi 4-5000 per una configurazione hi-end con al centro una Geforce RTX 3090 e un processore di ultima generazione, si possono giocare molti titoli in 8K nativo con frame rate mediamente compresi tra 30 e 50 fps e dettagli grafici quasi al massimo. In più, se si punta su un monitor 8K da 32’’ come il Dell UP3218K, la distanza di visione ottimale non diventa più proibitiva come per un TV, visto che già solitamente stiamo molto vicini a un monitor quando usiamo il PC.
Purtroppo i monitor 8K si contano sulle dita di una mano e sono estremamente costosi (il Dell sopracitato costa la bellezza di 4000 euro) e i TV 8K più piccoli in commercio da usare come monitor sono i Samsung da 55’’; una diagonale però impossibile da considerare con un utilizzo da scrivania (ci bruceremmo gli occhi dopo pochi minuti). Se non altro si può sempre usare un TV 8K collegato al PC e giocare sul divano alla giusta distanza, ma anche in questo caso il budget per un simile setup gaming rimane estremamente alto e non certo alla portata di tutti.
Resta il fatto che, oggi come oggi, i videogiochi su PC rimangono l’unico campo davvero “eccitante” per l’8K e, se si hanno le possibilità economiche, il mix tra un PC di fascia altissima e un bel TV 8K da 75’’ (un valido compromesso tra prezzo e dimensioni) può dare soddisfazioni enormi a tanti appassionati di gaming. Se però i giochi non fanno per voi o vi accontentate del vero 4K su console e PC (che è già tanta roba), un TV 8K diventa una spesa pressoché inutile, anche perché non c’è più nemmeno l’alibi delle dimensioni. Oggi infatti gli 85’’ si trovano anche su diversi TV 4K e non bisogna quindi puntare per forza su uno 8K per avere un TV gigantesco.
Finora abbiamo parlato solo di TV, ma sarebbe sbagliato tralasciare i proiettori, la cui possibilità di proiettare su diagonali per ora impensabili in ambito TV (MicroLED a parte) è molto interessante e permetterebbe di raggiungere distanze di visione sempre al limite ma molto meno proibitive rispetto a quelle necessarie per un TV 8K. Anche qui però il discorso economico si fa pressante. Un proiettore 8K nativo a livello consumer non esiste e bisogna per forza accettare il compromesso vobulato (tramite e-Shift) della gamma NZ di JVC, con prezzi compresi tra i 10.000 e i 25.000 euro.
Non avendoli visti in azione, non possiamo dire quanto la vobulazione tramite e-Shift si discosti da un 8K nativo, ma in ogni caso con il modello entry-level NZ7 si possono raggiungere i 200’’ di diagonale a un prezzo (9999 euro) quasi conveniente se pensiamo già solo alle dimensioni dell’immagine proiettata. Considerando però quanto sia piccolo il mercato dei proiettori in generale, quello dei modelli 8K vobulati è una nicchia della nicchia.
Se non altro quest’anno i prezzi medi dei TV 8K sono destinati a calare ulteriormente e già oggi, con 7000 euro tra sconti e promozioni ci si porta a casa il top di gamma QNED Samsung da 85’’, poco più di quanto si spenderebbe per l’OLED C1 da 83’’ di LG (che però è un TV 4K). Basterà questa tendenza al continuo ribasso per convincere le persone ad acquistare un TV 8K? Fino a quando non si potrà sfruttare questa risoluzione con la stessa mole di contenuti che si hanno oggi in 4K, lo dubitiamo fortemente.
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