Wonder Woman 1984 approda infine in UHD, successivamente all’iniziale esclusiva streaming. Il raffronto ha dato un esito davvero vergognoso
Washington DC, Anni ’80. Diana Prince (Gal Gadot) lavora presso l’istituto Smithsonian, agendo contemporaneamente in segreto come Wonder Woman al fine di aiutare le persone in difficoltà. Insieme alla timida collega Barbara Minerva (Kristen Wiig) rimarrà invischiata nei maneggi esoterici e finanziari del pseudo magnate da televendita Maxwell Lord (Pedro Pascal). Guarda un pò: è ricomparso pure il mio defunto moroso aviatore (Chris Pine).
Pesantuccio, improbabile (anche per un cinecomic) nonchè decisamente troppo lungo seguito del precedente Wonder Woman, cui – oltre le gesta dell’indomita amazzone non originaria di Arta Terme – aggiunge delle copiose dosi di nerdaggine e di dettagli retrò anni ’80. I quali manderanno sicuramente in sollucchero la platea dei nostalgici più impenitenti. Purtroppo, oltre questo, rimane ben poco: con una trama fin troppo lineare – ergo parecchio prevedibile – e dei comprimari eccessivamente macchiettistici. In primis la Cheetah di Kristen Wiig, la quale passa da timida ed anonima ragazza a predatrice assatanata con estrema disinvoltura e nel giro di soli dieci minuti. In secundis il Max Lord di Pedro Pascal, decisamente più simile al “baffo” televisivo di classica memoria che al villain di un cinecomic.
Anche il “rinforzino” offerto dal ripescaggio del personaggio di Chris Pine – inserito con una modalità peraltro forzatissima – non convince del tutto, andando a sommarsi ad una sequela di situazioni inverosimili persino per un film di questa tipologia. Un esempio su tutti: come faccia un caccia biposto, fermo dentro un museo da anni, a decollare senza rifornimento e volare “no stop” dagli USA al Cairo come fosse il Concorde, solo lo sceneggiatore lo sa. La buona notizia è che il tormentone proposto a cadenza regolare da Max Lord durante il film potrebbe avere una facile e veloce risposta, direttamente dallo spettatore. “Che cosa desideri? Che si venga al punto il prima possibile“.
Review Blu-ray UltraHD
L’impostazione fotografica del film vede un moderato utilizzo di grana – principalmente nelle scene ambientate nel 1984, l’incipit ne è sostanzialmente sprovvisto – fattore che potrebbe donare una certa criticità alla resa. Ciò accade tuttavia molto raramente, giusto per un paio di sequenze in diurna ambientate nell’ufficio di Max Lord, ove l’HDR tende forse ad esagerare e restituire qualche dettaglio di contorno affogato (vedasi il mobilio vicino le finestre ed alcuni primi piani dei due protagonisti). Fatta eccezione per questi sparuti frangenti, il resto del quadro video è eccellenza pura.
Primi piani ed incarnati – in particolare – risultano molto porosi e dettagliati: vedasi il volto di Kristen Wiig “scavato” dall’incuria durante la prima parte e “rifinito” poi dal trucco nella versione “predatrice”. Lo stesso dettaglio di secondo piano appare molto accentuato, nelle panoramiche cittadine come nelle numerose scene in notturna. Qui l’HDR tira fuori tutto il suo meglio, con ottimi stacchi dovuti alle sfumature ed oggettistica varia davvero ben “cesellata”. Ottima la colorimetria, pur leggermente desaturata per contestualizzare l’epoca storica, un’autentica gioia per gli occhi. Compressione – differentemente dalle nefandezze che vedremo nel prosieguo – assolutamente inesistente: i dettagli del cielo e delle nuvole, pur nella loro granulosità, sono davvero uno spettacolo.
L’audio italiano – proposto in Dolby Atmos su base Dolby TrueHD 7.1 – è esplosivo nel vero senso della parola. Una gamma dinamica che appare da subito granitica, con colpi di canale LFE ben assestati già dai “giochi” dell’incipit. Procedendo poi con una scena sonora parecchio sostenuta durante tutti i momenti concitati: l’assalto al convoglio nel deserto ed il finale, in particolare, sono da demo. La spazialità è generalmente estesa, sebbene i contributi Atmos – decisi ed “affilati” quando presenti – siano riservati principalmente alle musiche ed a qualche effetto ben piazzato (vedasi il lazo della protagonista). Notevole l’effetto “bolla sonora” creato dai canali top durante il concitato finale nel bunker, simile per certi versi all’impostazione dell’audio originale di Doctor Sleep.
Ottima anche la sezione parlata, la quale se la gioca tranquillamente con i dialoghi originali che, per pochissimo, appaiono maggiormente naturali. Viceversa – ed è un fatto del tutto inaspettato – la gamma dinamica dell’audio inglese è risultata più “calmierata” rispetto l’italiano. Si provi a comparare la resa del solo canale LFE durante i movimenti dell’ariete nei “giochi” iniziali: si noterà un certo “soffocamento” dello stesso per l’audio originale. Nemmeno da prendere in cosiderazione il penoso Dolby Digital 5.1 italiano: mettere una coperta imbottita sui diffusori mentre viene riprodotta la traccia Dolby Atmos equivale tranquillamente a fare lo switch da telecomando.
I contenuti extra di Wonder Woman 1984 – posizionati sul Blu-ray (BD50) in accompagnamento – vedono la presenza di un esaustivo making of, un paio di scene “decostruite”, tre brevi featurette, uno speciale televisivo, gli errori sul set ed alcuni contributi “retrò” degli anni 80. Il tutto per più di un’ora e mezza di durata. Davvero molto buono.
Review Streaming
Date le modalità “peculiari” di distribuzione di Wonder Woman 1984 – che ricordiamo ha saltato la sala a causa della pandemia, approdando in esclusiva streaming a metà febbraio – abbiamo voluto visionarlo inizialmente in tale modalità. Anche per poter successivamente proporre un confronto. A scanso di equivoci e/o discussioni abbiamo ripetuto la visione in giorni ed orari diversi, in modo da minimizzare eventuali “effetti negativi” sulla qualità dati dall’affollamento iniziale dei server. Alla fine il miglior “risultato” raggiunto – con una visione fatta alle due di notte in un giorno di fine febbraio, con fibra ad elevate prestazioni – ha segnato un bitrate medio di circa 17 Mbps, con un picco di 27 (in HDR10).
Il risultato dal punto di vista video – spiace dirlo e non sorprende più di tanto – va dal buono al mediocre, con alcuni punti decisamente sottotono. Almeno per un film in risoluzione 4K HDR. Il bitrate medio del resto è su valori piuttosto bassi, cosa che mal si sposa con buona parte delle riprese in cui Wonder Woman 1984 risulta prodotto. Innanzitutto, rispetto la controparte fisica, si palesa una certa “patina” che avvolge interamente l’immagine, la quale tende “a piallare” la risoluzione e mandare fuori fuoco il video in diverse occasioni. Attenzione: non parliamo della resa legata alla granulosità dell’impostazione fotografica – che viceversa ha probabilmente mitigato gli effetti nefasti, “confondendoli” con le scelte artistiche – ma di una vera e propria caduta di definizione che si ravvisa sulle grandi diagonali – pure sui tagli sopra i 40 pollici a dirla tutta – e specialmente sugli sfondi complessi. Si vedano, a titolo di esempio, la foresta nell’incipit e le numerose panoramiche cittadine in cui opera la protagonista.
Ma l’elemento di gran lunga più disturbante è la compressione: eccessiva, ubiquitaria e (assolutamente) mal gestita. Si guardino gli sfondi con i dettagli del cielo – ovviamente frutto di CGI – ove banding e crash localizzati impazzano come il covid ad un raduno di negazionisti. Tipici esempi, oltre l’incipit, sono il volo della protagonista nel finale e lo scontro con Cheetah in penombra (altro risultato che definire maldestro è un eufemismo). Chi vi scrive pensava fino ad ora che i fenomeni occasionali riscontrati in 1917 fossero molesti. Ebbene, dopo aver visto questi, si è ricreduto in tutto e per tutto riguardo l’accezione del termine “molesto”. Si può comprendere la fregola di (ab)usare lo streaming ovunque, per motivi di costo e comodità soprattutto. Non si può invece comprendere affatto una simile produzione: una resa del genere porta l’home video indietro di una decade.
Passando all’audio la situazione – purtroppo – non migliora. Anzi. Comparando la sola traccia inglese – farlo con l’italiana sarebbe alla stregua di sparare sulla croce rossa – quindi una coppia di Dolby Atmos, si nota immediatamente come lo streaming soffra una gamma dinamica strozzata all’inverosimile, con evidenti grosse limitazioni nell’effettistica. Un suono quasi smorto – da ascoltare le cannonate nel deserto, che nella versione on-line risultano più simili a petardi di bassa lega – e dai contributi Atmos, pur presenti, privi di mordente (e di frequenze). Il lato più tragico della questione è che tali differenze non solo si avvertono prepotentemente con un impianto “ad hoc” (sinto Denon e diffusori Wharfedale in configurazione 7.1.4), ma pure con una soundbar entry level (Sony HTXF9000), per la quale lo stacco è consistente.
In definitiva, considerato che anche gli hardware più “commerciali” odierni riescono a raggiungere discreti risultati operativi, rimane improponibile chiedere 15 euro per un prodotto di qualità simile. E non c’è “esclusività” che tenga: la resa globale è imbarazzante sotto qualsiasi aspetto. Nonchè assolutamente sproporzionata al prezzo richiesto. Con buona pace di chi – in piena malafede – spaccia situazioni similari come non plus ultra, magari lanciando anatemi e stridore di denti quando Netflix riduce il bitrate per risparmiare (!!!). Se la strada è questa, ben messi siamo.
Chiudiamo con un consiglio spassionato. Per film di un certo peso – come il presente – meglio attendere l’uscita del supporto fisico, già prevista ad esempio per i prossimi Justice League Snyder’s Cut e Godzilla vs Kong. Diversamente il rischio – anzi la certezza – è quello di pagare salato un prodotto di qualità tecnica infima solo per la sua presunta “esclusività”.
TESTATO CON: Videoproiettore JVC N7 e UHD player Oppo UDP-203
Blu-ray Ultra HD disponibile su Amazon.it
Film disponibile anche su iTunes
Quadro video eccellente
Audio italiano Dolby Atmos
Dinamica dell'audio italiano molto pronunciata
Edizione steelbook
Dinamica dell'audio inglese inferiore rispetto l'italiano
Distribuito da: Warner Bros
Durata: 151'
Anno di produzione: 2020
Genere: Fantastico
Regia: Patty Jenkins
Interpreti: Gal Gadot,Chris Pine,Kristen Wiig,Pedro Pascal,Connie Nielsen,Robin Wright
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Supporto: BD100(88%) + BD50(82%)
Aspect Ratio: 2:39.1
Codifica Video: HEVC/ H.265 4K (2160p) HDR10, HDR10+, Dolby Vision || MPEG4-AVC (1080p)
Audio: Italiano,Tedesco,Inglese Dolby Atmos (Dolby TrueHD 7.1),Italiano,Tedesco,Spagnolo(Latino),Francese (Canada) Dolby Digital 5.1
Sottotitoli: Italiano,Tedesco,Francese,Spagnolo,Inglese
Compressione video oltremodo molesta
Definizione spesso compromessa
Gamma dinamica dell'audio limitata
Effetti Dolby Atmos poco incisivi
Costo eccessivo in relazione alla qualità offerta
Bitrate video di picco: 27.0 Mbps
Bitrate audio: 768 kbps (Dolby Atmos su Dolby Digital Plus 7.1)
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