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9 trucchi, tra realtà e leggenda, per far suonare meglio un sistema hi-fi

Quando si parla di hi-fi, è sempre difficile distinguere tra leggende metropolitane, fissazioni maniacali e trucchi del mestiere. Noi però vogliamo provarci…

In giro si sentono tantissime falsità per quanto riguarda i comportamenti più “estremi” dei devoti dell’hi-fi e degli audiofili, dal riprodurre solo i vinili, ai cavi placcati in oro fino ad ascoltare unicamente i Pink Floyd. Eppure, alcune delle teorie più fantasiose che potreste aver sentito riguardo al miglioramento del suono del vostro sistema… potrebbero funzionare.

Dopotutto, portare la musica nelle nostre case è un’azione che ha quasi del magico e non possiamo pensare a un singolo evento della vita che non sia stato reso unico dai suoni che lo hanno accompagnato. Ma i nostri sensi sono chiaramente in grado sia di facilitare un’enorme ricchezza di emozioni, sia di ingannarci apertamente. È ovvio, quindi, che certe leggende metropolitane (concedeteci il termine) che circondano l’hi-fi diventano più incredibili a ogni giro di un disco in vinile da 180 grammi. Quindi, di tutti i “trucchi” hi-fi di cui potreste aver sentito parlare nel corso degli anni, a quali dovreste davvero credere? Continuate a leggere e assicuratevi di provarli e vedere se riuscite a sentire la differenza una volta messi in pratica. Dopo tutto, è quello che sentite che conta davvero.

1 – Rodaggio

Il rodaggio (in inglese “running in”) non è solo qualcosa che facciamo per passare il tempo mentre proviamo i prodotti, ma lo facciamo perché fa davvero la differenza. Tutte le apparecchiature hi-fi, che si tratti di cuffie, speaker Bluetooth, lettori CD, amplificatori, giradischi o altri componenti, devono andare incontro a un periodo di rodaggio più o meno lungo.


Dopotutto il suono cambia nel tempo man mano che i componenti iniziano a “ingranare” e driver e crossover si abituano ai loro parametri operativi. Di solito, circa 48 ore di riproduzione continua bastano e avanzano, ma potrebbero essere necessari anche diversi giorni a seconda del prodotto. Non è una scienza esatta. Abbiamo spesso cambiato la nostra opinione su un prodotto dopo averlo rodato per tutto il fine settimana prima di iniziare i test in modo corretto. Fidatevi: non giudicate un prodotto hi-fi subito dopo averlo tirato fuori dalla scatola.

2 – Spegnimento del display per un suono migliore

Negli ultimi tempi i produttori audio hanno fatto di tutto per includere nei loro prodotti display OLED che cambiano e persino schermi mini-LED, ma forse avrete sentito dire in giro che è meglio ascoltare musica con questi avveniristici display spenti. Dove sta la verità? Per quanto strano possa sembrare, non è insolito che i prodotti abbiano un suono migliore a display spento. Perché? Perché quei display così appariscenti si portano dietro una certa quantità di rumore elettrico. Sappiamo che avete pagato per quel display, ma avete anche investito nella qualità audio che il vostro sistema è in grado di produrre.

Allo stesso tempo, ma forse in modo ancora meno ovvio, c’è l’effetto della disattivazione delle uscite digitali. Non è una caratteristica tipicamente comune (l’eccellente lettore CD6006 UK Edition di Marantz offre questa funzione), ma può dare un piccolo miglioramento in termini di chiarezza e dinamica. Lo noterete però solo se il resto del vostro sistema è abbastanza trasparente, ma, fidatevi, è un “trucco” che funziona con il giusto set-up.

3 – Ascoltare al buio

C’è un motivo per cui aziende come Pitchblack Playback organizzano eventi in cui le persone ascoltano musica al buio. Ascoltare nell’oscurità completa (o con gli occhi bendati, se preferite) consente di concentrarsi completamente sull’esperienza, raccogliendo più dettagli sonori di quanto non si farebbe altrimenti.

Non ci credete? Non lo diciamo noi, ma lo scienziato capo di Dolby Laboratories, Poppy Crum, che nel 2008 dichiarava alla BBC: “Ci sono alcune sottigliezze che potete sentire solo quando togliete un altro senso. Il problema è che con la vista e le altre nostre facoltà in azione, non stiamo ascoltando un suono puro, ma ciò che i nostri cervelli pensano che dovremmo sentire dopo aver inconsciamente compreso tutto ciò che ci circonda”. Se anche il buon Crum non vi convince, andate a casa stasera, mettete su un album, chiudete gli occhi, spegnete tutte le luci e ascoltate.

4 – Ascolto di notte

Avete mai notato che di notte (o di sera molto tardi) il vostro sistema hi-fi suona davvero bene? E avete notato che non suona con altrettanta verve nel tardo pomeriggio? La differenza che sentite non è solo il risultato di quel bicchiere di vino che avete bevuto a cena, ma il fatto che la rete elettrica è meno “inquinata”. Maggiore è il numero di prodotti in uso, maggiore è il rumore aggiunto alla rete che si può sentire nel degrado della qualità del suono del sistema.

C’è un modo per ottenere quel suono notturno indipendentemente dall’ora del giorno? Potreste provare un condizionatore di rete per purificare l’alimentazione o andare in giro per casa e spegnere tutto ciò che è collegato alla rete che non è in uso. Un’alimentazione dedicata solo al vostro impianto hi-fi e non condivisa con altri elementi è un’altra buona cosa da fare.

5 – Palline da squash (o camere d’aria) sotto i componenti separati

Probabilmente ne avete già sentito parlare prima (o almeno ne avete letto nei forum hi-fi)… ed è vero. Ancora meglio delle palline da squash dimezzate, tuttavia, è una camera d’aria per bicicletta parzialmente gonfiata. Ci riferiamo al fatto che per ridurre al minimo la quantità di vibrazioni che il vostro sistema si trova ad affrontare, dovete assicurarvi di installare i componenti su un supporto adeguato, che dovrebbe essere perfettamente livellato, a bassa risonanza e posizionato il più lontano possibile da fonti di vibrazione.

Il punto è che mentre i lettori CD (ad esempio) non mostrano gli effetti delle vibrazioni in modo evidente come, ad esempio, i giradischi, cose apparentemente innocue come dei passi pesanti, auto che sfrecciano sotto casa vostra (soprattutto se siete ai piani inferiori), aerei sopra la testa o persino il suono dei diffusori (specialmente a volumi elevati) possono far lavorare di più i meccanismi di lettura dei dati, il che può influire sul suono che si ottiene dal sistema.

Un esperimento economico è vedere se riuscite ad assorbire tali vibrazioni mettendo una camera d’aria parzialmente gonfiata sotto il vostro lettore e amplificatore e quindi ascoltare eventuali differenze. Il trucco è mantenere la camera d’aria la più morbida possibile da far comunque sollevare i piedini del lettore/amplificatore dalla superficie di supporto.

6 – Sollevare i cavi dal pavimento

Quando si pensa a come i cavi possano trasmettere vibrazioni ai vostri dispositivi elettronici, ha senso tenerli lontani da fonti di vibrazioni, in particolare dal pavimento quando si tratta di cavi per diffusori. Ecco perché potreste aver visto aggeggi (come quelli mostrati qui sopra) in occasione di eventi hi-fi.

Non siete convinti? Sappiate che aziende importanti in questo settore (Naim ad esempio) stanno incorporando connettori di alimentazione più flessibili in tutti i loro componenti hi-fi standalone per questo esatto motivo. Tali connettori sono progettati per ridurre al minimo le vibrazioni indesiderate prima che vengano inseriti nel prodotto. La prossima volta che andate dal vostro rivenditore hi-fi di fiducia e vedete una presa di corrente sull’unità che sembra un po’ allentata, non è perché è di bassa qualità: anzi, tutt’altro. Ovviamente, oltre a tenere i cavi sollevati dal pavimento, assicuratevi che questi non siano tutti aggrovigliati.

7 – Cavi in generale

Quando si tratta di cavi, ci sono persone che credono che qualsiasi modello andrà bene e che spendere soldi extra in cavi per diffusori o per elettroniche sia uno spreco. Tutto ciò che possiamo dirvi è che le differenze nelle prestazioni tra determinati cavi sono evidenti alle nostre orecchie. Quasi ogni prodotto hi-fi che acquistate verrà fornito con dei cavi nella confezione, che però è meglio considerare solo come cavi per “iniziare”. Anche componenti hi-fi economici suoneranno meglio con cavi di qualità migliore e quindi è una buona idea mettere in conto alcune opzioni più costose.

Ciò non vuol dire che spendere mille euro per un cavo vi farà ottenere un sound grandioso da un componente entry-level che ne costa tre volte meno; tutto dipende di nuovo dalle capacità del resto del vostro sistema. Ma la relazione tra i vari elementi dell’impianto hi-fi può avere a che fare con ciò che li collega e con l’attitudine di ciascun componente. Come sempre però, vale il motto “ascoltare è credere”: se non sentite la differenza utilizzando cavi più costosi, risparmiate pure e rimanete con i vostri cavi di sempre.

8 – Potenze nominali AV

Per farla breve, gli amplificatori AV vengono raramente testati con gli stessi, rigorosi parametri degli amplificatori stereo hi-fi quando si tratta di potenza. Quando le aziende riportano questi valori nelle schede tecniche dei loro prodotti AV, a volte fanno alcuni “magheggi”. Spesso, ad esempio, vedrete che un prodotto AV è associato a un carico di 4 Ω o 6 Ω per la cifra di potenza indicata anziché per gli 8 Ω standard e ciò consente effettivamente di riportare sulle schede tecniche valori di potenza più elevati.

Inoltre, i produttori raramente forniscono valori di potenza per tutti i canali pilotati contemporaneamente. Se ciò avvenisse, la cifra riportata sulle specifiche tecniche sarebbe molto meno impressionante, in quanto si rivelerebbero eventuali limiti dell’alimentazione dell’amplificatore. Il mondo AV è molto meno rigoroso anche per quanto riguarda i limiti di distorsione accettabili durante i test, spesso consentendo fino all’1% di distorsione (rispetto allo 0,01% nel mondo dell’hi-fi) per consentire un valore di potenza più desiderabile. Alla fine, insomma, non date troppo peso a queste cifre.

9 – Riproduzione dei CD

Come mai un CD suona meglio se premete stop e poi play, anziché riprendere l’ascolto dopo aver premuto il tasto di pausa? Non abbiamo ancora sentito una spiegazione definitiva, ma nella nostra esperienza questa differenza tra le due azioni si sente. Provatelo voi stessi con un album su CD che conoscete alla perfezione e capirete che non siamo pazzi.

Giunti alla fine di questo speciale, ci teniamo a ripeterlo: ciò che conta è ciò che sentite. Se quindi non riuscite a sentire la differenza, risparmiatevi un sacco di problemi e di soldi. Ma se avete un po’ di tempo per armeggiare e fare qualche prova (alcune poi sono davvero a costo zero), perché non mettere in pratica almeno due o tre consigli tra i nove che vi abbiamo proposto?

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© 2020, AF Digitale. Tutti i prodotti sono stati provati nelle apposite sale di ascolto e di visione di What HiFi e Stuff.tv dal team editoriale con sede nel Regno Unito.

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