L’8 marzo 2022 non sarà solo la festa della donna, ma segnerà l’ulteriore avvicinamento al nuovo digitale terrestre
Il nuovo digitale terrestre (DVB-T2) prosegue il cammino all’insegna del cambiamento e dello spazio che le attuali emittenti televisive dovranno presto lasciare per favorire l’espansione del 5G e della quinta generazione di comunicazione mobile, rivoluzionaria almeno sulla carta. L’obiettivo finale è quello di arrivare a un’espansione e cambiamento sul territorio che dovrebbe concludersi entro il 2023, salvo deroghe dell’ultimo mese o dell’ultimo minuto.
MPEG-2, MPEG-4 e infine HEVC
Il prossimo cambiamento avverrà il prossimo 8 marzo, benché su alcuni canali ci sia già stato un adeguamento anticipato, in virtù del decreto del Ministero dello Sviluppo Economico risalente a dicembre dello scorso anno. A venire coinvolti i canali a copertura nazionale, in primis Mediaset e Rai con passaggio dalla codifica MPEG-2 alla MPEG-4. Ovviamente la questione non verte solo sul fattore diverso codec, quanto sul potenziale esprimibile da tale sistema di compressione delle immagini quando si vanno a gestire segnali in alta definizione (1920 x 1080/25i).L’MPEG-4 è arrivato solo nel 1998, più complesso nella gestione dei dati e con un obiettivo principale: mantenere elevata la qualità con una più efficiente compressione. Per l’MPEG-4 quindi file di dimensioni inferiori rispetto all’MPEG-2 (nato nel 1995) ma superiori in resa tecnica quindi più facilmente sfruttabile anche in ambito streaming per via dell’inferiore ampiezza di banda necessaria alla trasmissione.
Cosa cambia
Quindi dall’8 marzo chi possiede un televisore non adatto al DVB-T2 non sarà in grado di vedere più nulla? Non è proprio così. Se già oggi vedete alcuni canali in alta definizione, per intenderci quelli dal canale 500 a salire, allora significa che il vostro televisore è compatibile MPEG-4 e per il momento potrete continuare a visionare i programmi del digitale terrestre, almeno fino al fatidico momento del definitivo switch-off a completamento della transizione DVB-T2. Ciò avverrà solo quando cambierà nuovamente la codifica, e si passerà dall’MPEG-4 all’HEVC (High Efficiency Video Coding).
Tornando alla situazione attuale e all’MPEG-4: non avendo mai provato a cercare la presenza di canali dal 500 in su è opportuno eseguire una nuova sintonizzazione dell’intero parco canali. Se anche dopo tale operazione non si vedesse alcun canale in alta definizione è molto probabile che il televisore non sia compatibile MPEG-4. In ultima ratio bisognerebbe recuperare il libretto di istruzioni e averne conferma, anche tramite i siti in rete che offrono accesso alla documentazione di servizio.
Niente MPEG-4 quindi a marzo butto via il televisore?
Tutti i broadcaster che hanno licenza di trasmissione su rete nazionale dovranno passare a tale codifica, nessuno escluso, ma anche se il televisore gestisse solo l’MPEG-2 si potrà lesinare ancora un po’ sul tempo eseguendo una nuova sintonizzazione. Vero è che ci si ritroverà tagliati fuori da tutti i canali MPEG-4, e in assenza di tale compatibilità i primi nove canali del digitale terrestre risulteranno oscurati. Si tratta di quelli a cui siamo abituati da sempre: Rai 1, Rai 2, Rai 3, Rete4, Canale5, Italia1, LA7, TV8 e Nove. Questi canali base potrebbero comunque essere ricevibili temporaneamente su diversa posizione, ancora in MPEG-2. La nuova ricerca dei segnali dovrà essere eseguita sia per il televisore di cui si sfrutta il sintonizzatore interno, sia nel caso in cui si disponesse di decoder esterno.
Ci sono poi tutti i canali legati alle emittenti locali e regionali che non attraversano, se non parzialmente, i confini con altre regioni e che continueranno a trasmettere in MPEG-2. In sostanza per alcuni canali la situazione tenderà a ribaltarsi rispetto a quanto attualmente in essere: i canali a definizione video standard (SD) dal canale 1 a salire, quelli in alta definizione (HD) in una limitata zona da 500 a salire. Dall’8 marzo, previa nuova sintonizzazione, quelli in HD saranno presenti dal canale 1 a salire, quelli in SD dal canale 500 a salire.
Questione di “Refarming”
Il passaggio dall’MPEG-2 all’MPEG-4 ha avuto inizio a ottobre 2021, indicato anche come “Refarming” (riconfigurazione, riassegnazione) per qualche canale Mediaset e RAI, spostamento della banda 700 Mhz verso la sub700 con la seguente tabella di marcia: 15 novembre – 18 dicembre 2021 Sardegna; 3 gennaio – 15 marzo 2022 Piemonte, Veneto, provincia di Mantova, Emilia-Romagna (esclusa provincia di Piacenza), Friuli. Province di Trento, Piacenza e Bolzano, Lombardia (esclusa provincia di Mantova) e Valle d’Aosta; 1 marzo – 30 giugno 2022 Basilicata, Puglia, Abruzzo, Marche, Molise, Calabria e Sicilia.
Rai News 24 e il TG Regionale
Caso a parte quello di Rai News 24, il canale d’informazione della RAI già passato all’MPEG-4 tra i primi di gennaio e inizio marzo 2022. Se fosse già presente all’interno delle memorie del vostro televisore significherebbe che almeno è presente la compatibilità MPEG-4. Per scoprire se si è pronti per l’HEVC che giungerà allo switch-off finale si può andare sui canali 100 o 200 una volta effettuata una nuova sintonizzazione: schermo nero è molto probabile non ci sia compatibilità.
Ad avere già destato qualche preoccupazione è stata la parziale scomparsa del TG3 RAI regionale, a causa della sovrapposizione tra canali in prossimità dei confini tra regioni. Anche in questo caso l’unica soluzione è la nuova sintonizzazione, provate prima l’automatica e poi la manuale: si dovrebbe presentare almeno un’opzione di scelta del TG regionale preferito, chiedendone conferma. Link al sito del Ministero dello Sviluppo Economico.
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