Gli streamer puri senza DAC interno rappresentano una scelta ideale per chi vuole entrare nel mondo dello streaming musicale senza compromessi utilizzando un DAC esterno
Gli streamer audio sono dispositivi sempre più in voga grazie all’ormai enorme diffusione della musica liquida e, nella stragrande maggioranza dei casi, integrano anche un DAC per convertire un file audio digitale in un segnale analogico. Avere in un unico dispositivo uno streamer e un DAC è in effetti una soluzione estremamente pratica e vantaggiosa (anche a livello di prezzi) ed è per questo che trovare uno streamer privo di DAC (il cosiddetto network transport o streamer puro) non è altrettanto facile.
Ed è un peccato perché molti appassionati utilizzano già da molto tempo un DAC standalone (magari completo di un ottimo amplificatore cuffie) che li soddisfa completamente e vorrebbero passare al mondo dello streaming acquistando solo uno streamer privo di DAC. Da un lato, come già detto, questo tipo di streamer è molto raro, ma per fortuna moltissimi streamer con DAC integrato offrono anche uscite digitali, che permettono di escludere il DAC interno e collegarsi a uno esterno.
In questo caso quindi l’appassionato di cui sopra può comunque continuare a usare il suo DAC standalone, ma resta il fatto che acquistare un prodotto per poi non usarne un componente fondamentale non è il massimo della convenienza. Se quindi siete alla ricerca di uno streamer puro e magari avete già un DAC che vi soddisfa pienamente a cui collegarlo, ecco tre proposte con prezzi da 400 a 8500 euro per soddisfare la vostra sete di musica liquida.
iFi Zen Stream
L’iFi Zen Stream è un componente relativamente economico (circa 400 euro online) che promette di facilitare lo streaming Wi-Fi ad alte prestazioni per qualsiasi sistema audio. Si collega a un router tramite Wi-Fi o cavo Ethernet e trasmette a un DAC esterno o a un amplificatore con ingressi digitali, tramite USB o SPDIF. Il partner ideale dello Zen Stream potrebbe essere il DAC/amplificatore per cuffie Zen DAC V2 da circa 200 euro, ma ovviamente starà a voi scegliere il DAC che preferite.
Anche l’architettura open source di Zen Stream, l’hardware e il software progettati su misura lo rendono flessibile e a prova di futuro; funziona infatti con più piattaforme, ha servizi di streaming integrati come Spotify e Tidal e offre supporto audio ad alta risoluzione. All’interno dello Zen Stream troviamo un microprocessore ARM Cortex quad-core e i file PCM fino a 32-bit/384kHz e DSD256 possono essere riprodotti tramite Wi-Fi dual-band (2,4 GHz e 5 GHz con supporto 802.11a/b/g/n/ac) o Ethernet. Inoltre, Zen Stream è compatibile con Roon, DLNA e AirPlay.
Un altro aspetto interessante dello Zen Stream è la capacità di selezionare tra cinque modalità esclusive.
- All-in-one: una modalità non specifica per tutte le piattaforme, formati audio e dispositivi
- Streaming DLNA: modalità per ottimizzare le prestazioni quando si utilizza Zen Stream con app e dispositivi compatibili con DLNA
- Streaming NAA: modalità per quando si utilizza Zen Stream come adattatore audio di rete insieme al software HQPlayer
- Streaming Roon Bridge: modalità per quando si integra lo Zen Stream in un ambiente Roon
- Tidal streaming: modalità per gli abbonati al piano Tidal Masters
Sul retro dell’unità, oltre all’antenna Wi-Fi, sono presenti una porta Gigabit Ethernet, un ingresso USB-A (che offre la possibilità di riprodurre musica da dispositivi di archiviazione USB) e una USB-C per caricare aggiornamenti software/firmware (un’alternativa agli aggiornamenti OTA tramite Wi-Fi). Due uscite digitali (USB asincrona e S/PDIF coassiale) permettono il collegamento a un DAC o amplificatore esterno con ingressi digitali; entrambe le uscite sono regolate dal circuito di clock di precisione GMT (Global Master Timing) femto di iFi, nel tentativo di eliminare il jitter dal segnale digitale.
Aurender ACS100
Come seconda proposta abbiamo scelto un modello decisamente particolare, che non funge solo da streamer, ma anche da music server, CD Ripper, editor di metadata e library manager. È l’Aurender ACS100, che nonostante abbia oltre tre anni alle spalle rimane una scelta molto interessante per chi cerca un tuttofare simile (online lo trovate a circa 4000 euro).
Come server musicale/streamer, l’Aurender ACS100 gode del controllo operativo tramite Aurender Conductor sia per iPad, sia per dispositivi Android. Tutte le funzionalità che vi aspettereste da Aurender sono presenti all’appello e ci riferiamo ad esempio all’accesso diretto alla vostra musica, nonché ai servizi di streaming come Tidal e Qobuz integrati nell’app, Spotify Connect e radio Internet.
L’ACS100 fornisce due slot sul pannello posteriore progettati per contenere dischi HDD o SSD per lo storage interno (l’SSD già compreso è di soli 240 GB). È possibile installare un’unità per iniziare e quando i requisiti di archiviazione cambiano, aggiungerne un’altra o installare fin da subito due unità per la massima capacità di archiviazione.
Il ripping dei CD di Aurender crea file audio con la qualità migliore possibile e si può scegliere tra i formati FLAC, WAV o AIFF. I metadati vengono recuperati automaticamente e la copertina dell’album e altri metadati possono essere visualizzati sul display da 4” presente sul pannello anteriore. Un’unità CD-ROM TEAC estrae i dati del CD in modo bit-perfect e inserisce i file risultanti in una cartella scelta dall’utente per la riproduzione immediata.
Un’uscita USB Digital Audio Class 2.0 consente inoltre all’ACS100 di funzionare come server musicale/streamer quando è collegato a un DAC esterno. Due porte dati USB 3.0 (una sul pannello anteriore, una sul retro) assicurano invece un rapido trasferimento dei dati alle unità interne dell’ACS100, mentre un’altra porta USB 2.0 situata sul pannello posteriore può essere utilizzata per dispositivi di archiviazione USB.
Da segnalare anche il supporto per l’audio in alta risoluzione sotto forma di file PCM fino a 786kHz/32-bit e di file DSD fino a DSD 512, mentre la parte computazionale è affidata a un processore Intel N4200, a 8 GB di RAM e al già citato SSD da 240 GB.
Luxman NT-07
L’NT-07 da 8500 euro è il primo streamer senza DAC di Luxman e, restando sempre nel listino del produttore hi-end nipponico, come compagno ideale si può scegliere il player D-07X da 12.000 euro e sfruttarne il doppio DAC Rohm MUS-IC BD34301EKV (ma c’è anche il più economico D-03X da 4900 euro con doppio DAC Burr Brown 1795), mentre se siete interessati a DAC puri dovrete per forza rivolgervi ad altri brand, visto che Luxman non li tiene più a listino.
L’uscita USB supporta flussi digitali PCM fino a 32bit/768kHz e DSD fino a 22,5MHz, mentre le uscite coassiale e ottica supportano file PCM fino a 24bit/192kHz. Sono presenti anche un ingresso e un’uscita HDMI ARC, che permettono rispettivamente di collegare una sorgente come un lettore Blu-ray e riprodurre il segnale audio stereo inviato da un televisore.
Per l’integrazione in una rete domestica è presente una porta RJ-45 Gigabit Ethernet e, oltre all’uscita USB, il Luxman NT-07 è dotato di due ingressi USB (uno è sul pannello frontale) per il collegamento di unità esterne come chiavette o Hard Disk. L’alimentazione si basa su un trasformatore di potenza toroidale di grandi dimensioni e su condensatori elettrolitici di alta qualità ad alta capacità.
Il Luxman NT-07 supporta la riproduzione di contenuti da server di rete UPnP e fornisce anche l’accesso a servizi di streaming come Qobuz, TIDAL, Spotify e altri, oltre a decodificare il formato MQA. Il controllo è affidato all’applicazione proprietaria LUXMAN Stream e, con futuri aggiornamenti software, è previsto il supporto dell’ecosistema Roon.
La parte frontale del Luxman NT-07 è dotata di un ampio display OLED che visualizza informazioni dettagliate sulla musica in riproduzione, come il titolo del brano, il nome dell’artista, il tempo di riproduzione e il formato. Luxman fornisce l’NT-07 con il nuovo cavo di alimentazione JPA-10000i, dotato di conduttori non avvolti a treccia per incrementarne la sezione e allo stesso diminuire lo spessore totale e migliorare la flessibilità.
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