E’ capitato, come spesso succede, di dover assemblare un impianto Hi-FI per tutte le occasioni e destinato tra l’altro, all’ascolto dalla nostra postazione PC. La scelta è ricaduta sul Mission 778X e sulle Bowers & Wilkins 607 S3.
1500 Euro per l’impianto HiFi, questo era il budget prefissato e qui di seguito vi riportiamo le scelte che abbiamo ponderato. Del Mission 778X abbiamo già scritto più volte in passato, non abbiamo mai provato le Bowers &Wilkins 607 S3 ma le B&W 607 S2 sono passate per le mani del sottoscritto qualche anno fa, con grande soddisfazione di tutti coloro che presero parte al test. Il compito affidatoci questa volta era quello di assemblare un impianto HiFi con un budget massimo di 1.500 Euro, che contasse su dimensioni compatte ed ottima qualità di riproduzione. L’utilizzo sarà variabile, in primis verrà utilizzato come impianto da postazione desktop e poi come secondo impianto dove sperimentare sorgenti adeguate alla fascia di appartenenza dell’accoppiata.
La scelta del Mission 778X piccolo e “cattivo”.
Quando il distributore italiano Tecnofuturo ci ha inviato in prova il Mission 778X, non nascondiamo che abbiamo subito pensato ad una operazione commerciale mirata ad attirare un pubblico over 40, facendogli battere il cuore con la rivisitazione di un grande classico. Nella realtà dei fatti ci siamo ritrovati al cospetto di un amplificatore con prestazioni che mai ci saremmo aspettati, caratterizzate da una ottima capacità di pilotaggio e da una riproduzione sonora mai stancante in grado di farci ascoltare musica per ore. Oltre alla sezione di amplificazione, in grado di erogare una potenza di 45 Watt per ciascun canale su 8 Ohm che diventano 65 Watt per canale su 4 ohm, il Mission 778X fornisce un parco connessioni estremamente completo che comprende un ingresso phono MM, ingressi ottici, coassiali, USB oltre alla connessione Bluetooth. Le dimensioni poi, estremamente compatte faranno il resto. Tutto questo sarà vostro per un prezzo di 699 Euro: niente male davvero!!
Bowers & Wilkins 607 S3 come migliorare un progetto già vincente
Bowers & Wilkins è una pietra miliare dell’alta fedeltà, da sempre oggetto del desiderio di tantissimi appassionati. La cosa interessante di questo brand è che offre la possibilità anche a chi non ha disponibilità economiche particolarmente elevate, di poter godere del grande lavoro in R&D che piano piano nel corso del tempo va a scalare anche sui modelli entry level. Queste Bowers & Wilkins 607 S3, sono le eredi delle 607 S2 Anniversary Edition che tanto ci avevano entusiasmato qualche tempo fa proprio su queste pagine. Ora con la versione S3, l’azienda inglese apporta delle migliorie che sicuramente non stravolgono un campione di vendite ma lo perfezionano lì dove necessario.
Iniziamo dal tweeter in titanio (cosa non da poco in questa fascia di mercato) da 25 mm per poi proseguire con il cono in Continuum da 13 cm per il midwoofer. Ad un colpo d’occhio poco attento le S2 e le S3 sono difficili da distinguere ma un occhio attento noterà la differente distanza tra i centri di emissione. Altra novità interessante sono i connettori posti sul retro molto più pratici ora. Tra le novità che non si vedono, troviamo un crossover con diverse migliorie ed alcuni interventi sul cabinet pensati per rinforzarlo ulteriormente. Tutto questo sarà vostro ad un prezzo di listino di 800 Euro.
Come suona il nostro impianto da 1500 Euro?
Premessa: il nostro impianto HiFi da 1500 Euro è stato pensato per un ascolto abbastanza ravvicinato con poco spazio dalla parete di fondo, utilizzando come sorgente un PC collegato via USB al Mission 778X. Insomma a livello di posizionamento si poteva fare di meglio ma è pur vero che abbiamo riprodotto una condizione di ascolto molto comune tra i nostri lettori, almeno da quello che ci riferite. Ruotiamo la manopola del Mission 778X che si illumina e subito riconosciamo l’ottima gamma bassa di questi diffusori che già avevamo sperimentato col modello precedente, l’attacco di Soul Boy dei Blue Nile è riprodotto come mai avremmo pensato. Buona l’estensione ma soprattutto buono il controllo del midwoofer. Gli 84 dB di efficienza non sembrano un problema per l’amplificatore che riesce a dare l’ energia necessaria sia a muovere che a frenare il cono in Continuum delle piccole inglesi. Passiamo poi a Mighty Sam McLain in coppia con Mahsa Vahdat e qui la prima sorpresa: la gamma media è decisamente riprodotta con dovizia di particolari, definita e corposa. Infine è la volta di Mina e delle sue impervie sibilanti. Nella precedente recensione delle Bowers & Wilkins 607 S2 lamentavamo il fatto di avere una gamma alta non facile da interfacciare con l’amplificazione. Ora, un po’ per il merito del Mission 778X e un po’ per il tweeter in titanio anche questo aspetto sembra essere notevolmente migliorato. Il Mission 778X con i suoi 699 Euro e le sue dimensioni compatte è sicuramente un oggetto che farà la felicità di molti appassionati. Le Bowers&Wilkins 607 S3 pur avendo subito un aumento di listino, si confermano un ottimo diffusore che è riuscito a migliorare sotto i pochi aspetti in cui era carente e si conferma un ottimo modo per entrare nella riproduzione sonora di qualità. Insomma dopo poche ore di ascolti le premesse sembrano essere ottime e ci lasciamo con una convinzione che si fa sempre più forte in noi:
“La qualità che riescono a dare i sistemi entry level moderni vent’anni fa ce la sognavamo!”
Per maggiori informazioni sul Mission 778X potete consultare questo link, mentre per maggiori informazioni sulle Bowers & Wilkins 607 S3 potete cliccare qui.
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