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Il test delle GoldenEar BRX: una ventata di novità in redazione

Di brand di di diffusori ce ne sono tanti, soprattutto nella fascia medio-bassa del mercato. Quello che ci ha colpito di queste GoldenEar è il fatto di avere soluzioni particolari di cui parleremo in questo articolo.

Le GoldenEar BRX sono diffusori a due vie che possono contare su due radiatori passivi e sull’ormai sempre più diffuso tweeter AMT. Stavolta il prezzo lo diciamo fin da subito, parliamo di 2.000 Euro di listino, che a nostro avviso collocano questi diffusori in una fascia di mercato ricca di concorrenti, vedi le KEF LS50 o ancora leElac Elegant BS 312.2 e molte altre ancora più o meno note. A questo punto la domanda che molti di voi si staranno ponendo è:

“Vale la pena scegliere le GoldenEar BRX?

In questo articolo cercheremo di darvi le informazioni necessarie per farvi venire la curiosità di andarle ad ascoltare presso il vostro rivenditore di fiducia e darvi una idea di massima di cosa aspettarsi. Il sottoscritto ha ben impresso nella mente un ascolto di qualche anno fa dei modelli della serie Triton Reference con la parte bassa amplificata e DSP che mi fecero venire voglia di approfondire il discorso sui sistemi multicanale e da allora la curiosità si è trasformata in studio e credeteci, se avete spazio, disponibilità economica e pazienza è una strada da cui non si torna indietro, ma questo è un altro discorso.


Tornando a noi, come scritto anche in questo precedente articolo, GoldenEar nasce nel 2010 e tra i nomi responsabili della fondazione troviamo Sandy Gross, che la maggior parte di voi ricorderà per aver messo lo “zampino” nei progetti Polk Audio e Definitve Technology. Il filo conduttore che accomuna i brand in cui si è vista la firma di Sandy è sicuramente un rapporto qualità prezzo molto interessante e GoldenEar conferma questa tendenza. La progettazione dei diffusori è opera di un team con base presso il 2621 White Road, Irvine, California. Se ve lo state chiedendo, si, è lo stesso indirizzo di Audioquest. La realizzazione invece è made in China.

GOLDENEAR BRX
I RADIATORI PASSIVI NASCOSTI DIETRO LA GRIGLIA

GoldenEar BRX: dati tecnici e curiosità

Come detto in apertura, le GoldenEar BRX, sono diffusori a due vie equipaggiati con due radiatori passivi posizionati ai due lati del diffusore. No, non c’è lo sbocco del reflex e questo fa si che il fenomeno conosciuto in lingua inglese come “chuffing”, letteralmente sbuffo, venga eliminato. Ovviamente ci sono diversi pareri riguardo l’utilizzo dei radiatori passivi e soprattutto ci sono pro e contro. Ad esempio c’è chi ritiene che i radiatori passivi introducano distorsione, ma su questo torneremo più avanti. La prima cosa su cui ci siamo soffermati sono le forme inusuali delle GoldenEar BRX, che oltre a conferire a questo piccolo bookshelf con dimensioni (20,5 cm L x 31,1 cm P x 30,8 cm H) e peso (5,44 kg) contenuti, sono frutto di uno studio ben preciso per quel che riguarda la lotta alle diffrazioni. Le griglie anteriori sono realizzate in metallo e sono prive di agganci a vista, del resto sarebbe un peccato “sporcare” la bellissima ed unica finitura nera laccata e lucidata a mano. Per le GoldenEar BRX, il team di progettazione, ha preso spunto dai modelli di fascia superiore della serie Triton e molte sono le similitudini o presunte tali.

Iniziamo dal tweeter che prende spunto dal progetto del grande Oscar Heil e che da qualche anno non è più soggetto a brevetto. Si tratta di un driver AMT ribattezzato HVFR ( High Velocity Folded Ribbon) che può contare su una membrana ripiegata che, a detta del costruttore, offre maggiore velocità nella riproduzione sonora. Sulle funzionalità di questa tipologia di tweeter, avevamo già detto qualcosa quando abbiamo parlato delle Wharfedale Elysian 1 prima e poi nell’intervista fatta a Peter Comeau. Ai due lati del cabinet, troviamo due radiatori passivi da 165mm protetti da una griglia non rimovibile. Questi due driver sono privi di bobina mobile e di magnete, si muovono grazie alla pressione dell’aria all’interno del cabinet. Il fatto di averli montati in contrapposizione tra di loro, fa si che le vibrazioni si annullino a vicenda rendendo il cabinet molto silenzioso. Per le frequenze mediobasse troviamo un driver da 150 mm, che si dice essere anch’esso molto simile a quello delle Triton Reference. La differenza più palese  è lo spider differente nei due modelli. All’interno è presente diverso materiale assorbente e da una rapida occhiata, i componenti del crossover ci sembrano adeguati al prezzo. La sensibilità dichiarata parla di 88dB 1W/1M @ 4Ω (2.83V/1M) mentre la risposta in frequenza, sempre dichiarata, parla di un range di frequenze che va da 42Hz–25kHz typical (-6dB on axis @ 65Hz, anechoic bass response) mentre l’impedenza nominale parla di 4 Ohm.

GOLDENEAR BRX
IL RETRO CON I CONNETTORI

Le GoldenEar BRX alla sbarra ed il concetto di voce.

Abbiamo posizionato le GoldenEar BRX su di uno stand bello pesante e ad una altezza tale da poter posizionare il tweeter a livello orecchio come raccomandato dal costruttore stesso.

troverete ulteriori consigli per ottenere una gamma bassa corretta, consigli che consistono nel posizionare i diffusori a 20 cm o più dalla parete posteriore e lasciare più aria possibile dalle pareti laterali. Queste accortezze miglioreranno le performance sia in gamma media che in gamma bassa. Avrete anche una piccola formula per ottimizzare al meglio la ricostruzione dell’immagine sonora, altro fiore all’occhiello di questo diffusore. Vi basterà misurare (vedi foto sopra) la distanza tra il diffusore sinistro ed il vostro punto di ascolto ( X ) e poi posizionate, se possibile, i diffusori a distanza “X” l’uno dall’altro, infine ruotateli leggermente verso di voi. Per quanto concerne l’amplificazione, dopo varie prove abbiamo deciso di utilizzare un finale in classe D equipaggiato con i moduli IcePower 1200AS1 pilotati direttamente dall’ADI 2 FS RME e utilizzando l’Atoll MS-120 ( di cui parleremo a brevissimo) come streamer prima e come pre/dac/streamer poi.  Diversi gli abbinamenti testati, soprattutto in tema di dac/streamer abbiamo infatti provato ad abbinare queste GoldenEar BRX anche con l’Audiolab 7000 N Play ed infine con l’Argon Audio Solo. Diversi anche gli amplificatori ma alla fine dei giochi dobbiamo dire che gli IcePower hanno saputo offrire un ottimo match.

ATOLL MS-120 PRESTO LA PROVA

Prima di proseguire il consiglio che vi diamo è quello di far fare un lungo rodaggio ai diffusori, necessario per far rendere al meglio di due passivi. Nel manuale di istruzioni c’è un apposito paragrafo in cui si parla del posizionamento a seconda dell’utilizzo che farete delle GoldenEar BRX. Finito il rodaggio iniziamo ad alzare il volume e la prima impressione che si ha è che la musica fluisce naturale senza veli, o artefatti. Fin dalle prime note con Crystal Ball di Carolin No, la gamma bassa di queste BRX si fa apprezzare per articolazione ed in considerazione delle dimensioni, anche per estensione, per gioco tramite il nostro microfono Umik-1 ci siamo anche divertiti a fare qualche rudimentale misura.

GOLDENEAR BRX
TWEETWER HVFR

I presenti al test hanno anche girato per la stanza in cerca del subwoofer che però ovviamente non c’era ma che potrebbe diventare la ciliegina sulla torta per chi volesse una maggiore estensione in basso. Così abbiamo dato una sbirciata al listino del distributore dove il modello GoldenEar Forcefield 3 spunta un prezzo di listino di 699 Euro molto interessanti considerando i suoi 500 W RMS e la presenza del DSP. Tornando a noi facciamo altre prove passando a Birds di di Domique Fils-Aimè ed abbiamo potuto apprezzare l’ottimo lavoro svolto dal tweeter HFVR delle GoldenEar BRX che è stato in grado di riprodurre in maniera eccellente la voce della cantante. In questo ed altri frangenti sono emersi altri due punti di forza di questo diffusore il soundstage ampio e la profondità del palcoscenico. La stanza di ascolto era “piena” di musica ed il suono era lucido, trasparente gli strumenti a fiato ben riprodotti. Mentre passiamo in rassegna le nostre playlist, Tidal ci ripropone Marcus Miller e la sua Detroit.

goldenear brx
IL TWEETER SMONTATO

Ci concentriamo sugli attacchi e i rilasci del basso e qui i due radiatori passivi ci confermano l’ottimo lavoro svolto da chi ha progettato questi diffusori. Apprezziamo inoltre l’ottimo timing e la buona dinamica sempre in considerazione delle dimensioni. La cosa però che colpisce più di tutto è la trasparenza in gamma alta che, se ben gestita, con i giusti accoppiamenti, è in grado di restituire un ottimo dettaglio e conferire naturalezza di emissione un po’ come se il suono uscisse dai diffusori senza veli. Tutto ciò riprende il concetto di “voice” ben descritto sul sito del costruttore e di cui avevamo parlato qui. Con l’overture dell’ “Italiana in Algeri” apprezziamo ancora di più l’ottima microdinamica e la buona capacità di passare dai pianissimo ai fortissimo con buona disinvoltura. A proposito di “voice” proprio mentre testavamo questi bookshelf è arrivato in redazione il Panasonic MZ2000 55″ ed anche con i dialoghi, queste BRX si sono comportate alla grande, quindi sono molto indicate anche in ambito A/V.

goldenear brx

In sostanza queste Goldenear BRX sono in grado di sonorizzare con autorevolezza un ambiente medio-piccolo tipico  dei nei nostri appartamenti. Riassumendo, questi diffusori sono un tipico esponente del così detto suono Yankee ma a differenza delle mie amatissime Vandersteen 2CE riescono ad essere luminose e trasparenti in alto senza diventare cattive.

LA BASE FRONTALE CON IL LOGO

Conclusioni e considerazioni

Le Goldenear BRX sono diffusori con tipica impronta Yankee, vivaci in gamma alta, con una gamma bassa poderosa ed ottimo timing. Molto indicate per ambienti di medie e piccole dimensioni, per farle rendere al meglio vi raccomandiamo di utilizzare uno stand bello pesante e lasciare spazio sia ai lati che dietro.

goldenear brx
LE BRX CON GRIGLIA SU UNO STAND

Con piccole accortezze vi ripagheranno con un sound coinvolgente, dotato di ottimo timing e buona dinamica. Alla fatidica domanda:

“Consigliereste le GoldenE ar BRX?”

La risposta è decisamente si, in quanto sono diffusori in grado di riprodurre diversi generi musicali senza grandi problemi, possono contare su dimensioni compatte ed una estetica gradevole. Il prezzo infine è alla portata di molti e questo è sicuramente un altro punto a loro vantaggio. Fate un minimo di attenzione negli abbinamenti e vi divertirete non poco. Vogliamo concludere questa recensione con un appello per il distributore Tecnofuturo:

“Vogliamo provare le Triton Refence al più presto!”

Concludiamo informandovi che la garanzia su driver e cabinet è di ben cinque anni. Il prezzo di listino è di 2.000 Euro.

GoldenEar BRX
7.8 Recensione
Pro
COSTRUZIONE;RAPPORTO QUALITA' PREZZO; TRASPARENZA IN GAMMA ALTA
Contro
MORSETTI POSTERIORI NO BIWIRING E RAVVICINATI
Riepilogo
UN DIFFUSORE CHE OSEREMMO DEFINIRE VIVACE, BEN COSTRUITO E DAL PREZZO UMANO. SICURAMENTE PROMOSSO
Funzioni
Costruzione
Audio
Il giudizio di AF

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